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Circondario | 26 aprile 2018, 07:10

Manifesto pro vita a Ponderano, UAAR Biella si schiera contro il sindaco

Il gruppo biellese dell'Unione degli atei e degli agnostici razionalisti non accetta il gesto del primo cittadino ponderanese: "non possiamo permetterci di abbassare la guardia perché laicità dello Stato e diritti delle donne non cessano di essere sotto attacco"

Manifesto pro vita a Ponderano, UAAR Biella si schiera contro il sindaco

Riceviamo e pubblichiamo:

"Siamo sgomenti di fronte all’attacco alla legge 194 perpetrato da parte della associazione “Pro Vita”, dall’estrema destra e dall’ala integralista del mondo cattolico in Italia e in particolare a Roma, dove manifesti che possiamo definire quantomeno tendenziosi sono comparsi in Via Gregorio VII, seguiti a ruota da uno striscione con la scritta “194 strage di stato” esposto proprio davanti alla Casa Internazionale delle donne. Ma siamo restati ancora più basiti quando lo stesso manifesto è apparso sui muri di Ponderano, oltretutto voluto dall’attuale sindaca Elena Chiorino.

Il fatto che la sindaca abbia dichiarato di averli pagati di tasca propria non cambia il fatto che una sindaca di un paese laico si sia fatta portavoce di una istanza molto discutibile e che sicuramente una parte dei suoi concittadini non approva. Riprovevole è anche la dichiarazione che il proprietario dello spazio “quando gli ho spiegato cosa volevo fare me lo ha concesso gratuitamente”.

La legge 194 in 40 anni ha contribuito a dimezzare il numero di aborti (nel 2016 sono stati il 3,1% rispetto al 2015 e il 63,8% in meno rispetto al 1982). Numeri che evidentemente sfuggono a chi si macchia di azioni come queste. Così come sfugge - o, peggio, non interessa - che l’alternativa a una legge come la nostra 194 è il ritorno all’aborto clandestino con tutte le conseguenze del caso.Ferma restando la libertà di opinione, il cartellone in oggetto non esprime un libero pensiero ma è offensivo verso le donne, nonché mira a suscitare colpe e sofferenza verso chi prende questa dolorosissima decisione.

Ovviamente questa corrispondenza d’amorosi sensi tra estrema destra e frange ultraconservatrici del mondo cattolico non ci stupisce affatto ma ci ricorda che a 40 anni di distanza dall’approvazione della 194 non possiamo permetterci di abbassare la guardia perché laicità dello Stato e diritti delle donne non cessano di essere sotto attacco".

UAAR Biella

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