Riceviamo e pubblichiamo:
"Riemerge drammaticamente il problema del Tribunale di Biella e della giustizia italiana. L’On. Vietti – mai amico di Biella e del Biellese e ancor meno del Tribunale di Biella – ha concluso i lavori della sua commissione sul riordino della geografia giudiziaria. Come aveva – a tempo debito – denunciato Fratelli di Italia ci stanno riprovando: Vietti lamenta che sono stati “mantenuti i Tribunale insistenti sui capoluoghi di Provincia”.
Vietti precisa che la riforma sarebbe “migliorabile”….nel senso di ridurre i ancora i Tribunali.
Dopo un anno di defatigante braccio di ferro con il Presidente della Provincia di Biella abbiamo ottenuto che alcuni dipendenti della Provincia venissero assegnati al Tribunale per ridurre la carenza di organico e presentarci pronti – come sistema Biella – ad un eventuale seconda puntata della c.d. “razionalizzazione” della Giustizia targata PD.
Ora è necessario intervenire a livello politico per scongiurare la chiusura del Tribunale.
E’ necessario che ogni forza politica locale contatti i propri gruppi parlamentari affinchè assumano l’impegno a non “razionalizzare” (leggasi “tagliare) i Tribunali insistenti sui capoluoghi di Provincia.
E’ necessario difendere la Giustizia da tagli indiscriminati che penalizzano il cittadino nell’accesso alla giustizia.
E’ necessario ricordare a Renzi(e) che Tribunali e Procure sono un presidio irrinunciabile per ogni Provincia.
E’ necessario precisare che la giustizia non può diventare appannaggio di pochi che se la possono permettere.
Il Gruppo parlamentare di Fratelli di Italia – già messo al corrente del ferale documento Vietti – ha manifestato la sua indisponibilità al voto di un provvedimento folle ed esiziale in termini di servizi di giustizia al cittadino.
Chiediamo che:
1. Ogni partito biellese faccia altrettanto con i propri gruppi parlamentari di riferimento e che successivamente assuma impegni pubblici in tal senso;
2. Il Sindaco Cavicchioli ponga con forza e tempestivamente la questione presso ANCI, trattandosi di una sciagurata ipotesi che impoverisce irrimediabilmente il tessuto economico, occupazione e dei servizi degli enti locali".