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Animalerie | 29 marzo 2020, 07:00

Regolamento stagione caccia, bocciata in pieno la bozza. La presa di posizione del presidente Atc Dellarovere

Tramite una PEC inviata nei giorni scorsi 142 cacciatori hanno fatto sapere che tale documento "non è né condivisibile né accettabile". La risposta di Dellarovere: "Si tratta soltanto di una bozza. E il loro documento è falso"

Regolamento stagione caccia, bocciata in pieno la bozza. La presa di posizione del presidente Atc Dellarovere

È stata bocciata in pieno dalla maggior parte dei cacciatori del comparto Alpino Biella 1 la bozza del nuovo regolamento generale della stagione venatoria 2020/2021 stilata dal presidente Atc Guido Dellarovere. Tramite una PEC inviata nei giorni scorsi allo stesso Dellarovere e all'assessore all'agricoltura della Regione Piemonte Marco Protopapa, in 142 hanno fatto sapere che tale documento "non è né condivisibile né accettabile. Non si tratta di discutere qualche singolo punto controverso, ma è la filosofia dell'intero impianto che viene rigettata in pieno. Riteniamo che il regolamento della stagione 2019/2020 sia quello più funzionale e che ha permesso di cacciare in serenità, senza vincoli temporali stringenti e con la possibilità di effettuare una moderna caccia di selezione. Riterremmo accettabili eventuali ritocchi delle quote finanziarie previste nel precedente regolamento se giustificati da motivi di bilancio e miglioramenti allo stesso suggeriti dall'esperienza della scorsa stagione". La mail si conclude sottolineando che le adesioni raccolte corrispondono alla maggioranza dei cacciatori, i quali si dichiarano "in attesa di decisioni che non potranno non tenere conto della realtà".

Nella pec è stato infine segnalato Giovanni Quaglia quale delegato ad un confronto: "Il regolamento dello scorso anno poteva avere qualche lacuna - spiega Quaglia - ma non riusciamo a capire perché sia stato stravolto completamente. Non è mai successo. Generalmente venivano riuniti i rappresentanti del comitato di gestione dell'ente e i presidenti delle associazioni venatorie per parlare e discutere sul regolamento, che veniva poi stilato insieme. Ora, chiaramente, non risulta possibile a causa dell'emergenza in corso ma speriamo che prossimamente ci sia un confronto per rivedere la bozza. So che al momento ci sono problemi molto più seri, ma per noi è necessario cercare di risolvere anche questo".

Non ha tardato ad arrivare la risposta del presidente Dellarovere, che in una nota diffusa alla stampa precisa: "Premetto che è sempre stata mia abitudine, in ogni luogo in cui sono stato chiamato a rappresentare un ente, essere aperto e disponibile al dialogo, così come per natura ho sempre rispettato qualsiasi dissenso proveniente sia dalle minoranze sia dalla maggioranza. Sono piuttosto sorpreso, tuttavia, che 142 persone non abbiano capito che qualcuno, in modo nemmeno troppo subdolo, abbia creato un problema dove questo non esiste: come già scritto a suo tempo, il testo del regolamento era, ed è tuttora, una bozza che avrebbe dovuto costituire la base per un confronto costruttivo e propositivo. Il confronto era in programma per il giorno 17 marzo: una riunione pubblica presso la Pro loco di Sandigliano proprio per discutere e prendere atto dei suggerimenti, ma il covid ce lo ha impedito".

"Mi spiace poi vedere che il documento ufficiale inviato anche a me, e girato alla stampa, sia parzialmente un falso, poiché diversi cacciatori firmatari, contattati telefonicamente da me, hanno ribadito di non sapere nemmeno dell’esistenza di tale documento e qualcuno addirittura ha affermato che gli è stata semplicemente chiesta un’email senza che venissero fornite motivazioni per la richiesta e si è poi trovato nell’elenco delle persone che hanno sottoscritto il documento: insomma la quasi totalità non ha nemmeno letto il testo della lettera.

Non spetta a me trarre giudizi in merito, spetta a me però fornire agli organi competenti tutto il materiale raccolto, al fine di comunicare che qualcuno si approfitta di altri cacciatori, a loro insaputa, e fa girare un documento non realmente controfirmato come scritto. (Tutti i cacciatori intervistati, da cui ho ricavato le informazioni che scrivo, sono stati registrati con il loro consenso al fine di avvalorare quanto sto dicendo)".

Come sottolineato da Dellarovere, i regolamenti vengono approvati solo ed esclusivamente dal comitato di gestione "e, voglio precisarlo e ricordarlo: né dal presidente, né dai cacciatori. Appare evidente che questa montatura di “falsa protesta” non nasce esclusivamente dal contenuto del testo del regolamento, ma è una sorta di “vendetta tardiva” orchestrata da qualche elemento che non può prendere decisioni ma che vorrebbe farlo e a cui la cosa non è andata giù. Il regolamento l’ho scritto e lo difendo sotto il profilo della gestione dell’attività venatoria: ho voluto sostituire quello dello scorso anno in quanto, oltre ad essere pieno di errori e incongruenze, ha generato un deficit finanziario di circa 20mila euro che nella mia veste di presidente sono obbligato a sanare.

Nel dettaglio, ha aumentato le quote (e credo sia il motivo principale della protesta), proposto di modificare i tempi di caccia (cosa peraltro già allo studio in base a suggerimenti avuti) e "visto che negli anni scorsi il piano degli abbattimenti non ha mai raggiunto al sua completezza (nell’ultimo anno siamo arrivati al 50% degli abbattimenti), ho cercato di raccogliere delle somme di denaro dando la possibilità ai cacciatori di acquistare a prezzo maggiorato dei capi da abbattere senza rientrare nelle dinamiche delle assegnazioni (5% dei capi abbattibili). Ho cercato di tutelare i residenti in Piemonte, dando a loro la priorità rispetto i cacciatori extraregionali, di vedersi assegnati il capo richiesto. Ho chiesto collaborazione, per censire il lupo, ho dato la possibilità di avere delle agevolazioni a coloro che veramente vogliono il bene dell’ambiente lavorando per la salvaguardia del nostro territorio (e non solo a chiacchiere)".

Secondo quanto dichiarato dal presidente Atc il documento è stato condiviso e approvato da tutte le associazioni venatorie provinciali lo scorso 2 marzo proprio nella sede dell'ATC-CA BI1. "Solo fuori dalla sede, nel momento dei saluti, Giovanni Quaglia ci comunicò che sarebbe stato opportuno fare un ulteriore incontro in quanto “alcune cosine”, così argomentò, “erano ancora da sistemare”. E poi è stato inviato il documento a cacciatori e giornali. La mia disponibilità a sedermi a un tavolo e cercare di modificare il regolamento in bozza rimane, però preciso che si tratta di valutare delle modifiche e non di accettare quanto scritto nella lettera, ossia rigettare in toto il documento e lavorare su quello dello scorso anno (guarda caso)".

Dellarovere annuncia poi che nel prossimo comitato di gestione porterà all’approvazione tutti i 9 regolamenti di attuazione. "Se non si troverà un accordo tra le parti - spiega - presenterò ai componenti del comitato di gestione sia quello dello scorso anno che quello che ho inviato in bozza, detto ciò sarà il comitato che sceglierà".

Dura la conclusione della sua lettera: "Forse il regolamento tornerà quello di prima o forse sarà approvato quello nuovo, oppure ci sarà un mix dei due. Mentre una nazione lotta contro un nemico invisibile che fa paura e ci uccide, un pugno di cacciatori, senza neppure sapere se la caccia sarà aperta in questa stagione, per puro egoismo e per seguire qualche frustrato, ha dato un’immagine pessima alla nostra categoria, creando una polemica inutile e dannosa alla nostra immagine, Qualcuno dovrebbe vergognarsi, perchè oggi i problemi sono altri, ma del resto ognuno con le proprie azioni riesce a qualificarsi e far capire che persona sia".

bi.me.

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