Il tempo del coronavirus, nell’interrompere e sospendere tutte le attività, ha fatto annullare la consegna delle palme filadas, intrecciate alla sarda, tradizionalmente offerte al vescovo di Biella, al cappellano di Su Nuraghe e a presbiteri della Diocesi di Biella, per essere portate in processione la domenica che precede la Pasqua.
Ciò nonostante, una particolare palma è stata realizzata a Magomadas (Oristano) dal tenente colonnello Luciano Sechi, autore e compositore dell’Inno della Brigata “Sassari” che, nell’inviarne la fotografia, scrive: “Ho voluto condividere con voi la Croce-ostensorio che ho preparato, con al centro un rarissimo ricordino in argento del Congresso Eucaristico di 72 anni fa”, augurando “buon cammino verso la Pasqua, sperando in tempi migliori”.
Nel tempo sospeso della pandemia, irrotto nella sempre più virtuale e impreparata società del presente, la Comunità sarda di Biella consegna le tradizionali palme, rese immateriali nell’immagine che le riproduce. Immaterialità che rimanda, in un certo qual modo, al platonico “mondo delle idee”, declinate e sostanziate anche nella poesia: così quella appositamente composta da Tore Spanu di Pozzomaggiore (Sassari) per la ricorrenza di oggi. Ci giunge corredata dalla breve presentazione in cui l'Autore spiega che «nel ricordo della domenica delle palme, “benedetto è colui viene nel nome del Signore”. Così fu accolto in trionfo il Messia a Gerusalemme; giorno di pace e di gioia, senza sapere che,da lì a poco, avrebbe avuto inizio il suo calvario, dove la ferocia dell'uomo supera ogni limite».