“I fatti risalgono al giugno del 2016 quando un nutrito gruppo di animalisti interruppe una battuta di caccia al cinghiale, un evento autorizzato svolto a Lenta, e accusati di aggressione, lesioni, minacce e violenza privata nei confronti di parte dei partecipanti e componenti dell'organizzazione dell'Azienda ospitante. Il giorno 29 corrente mese il tribunale di Vercelli (sez. II) ha espresso sentenza nel conseguente procedimento penale condannando ben 11 dei attivisti accusati a pene di reclusione variabili dai 6 a 8 mesi, al risarcimento del danno a favore delle parti civili rappresentate dall'avvocato R. De Sensi quantificabili successivamente in separata sede civile”.
A scriverlo, in una nota stampa, la Federcaccia Piemonte che prosegue: “E' evidente quindi che giuridicamente e penalmente chi pratica l'attività in qualsiasi sua manifestazione ha tutele e diritti e i mezzi che possono contrastare in maniera efficace espressioni minacciose e condotte violente come doveroso e dovuto in ogni ambito sociale”.
Tra gli attivisti condannati figura anche Valerio Vassallo, animalista e presidente del Meta, che dichiara: “Sono rimasto stupito, non ero neanche presente quel giorno”. Lapidario il commento del suo legale Alessandra Guarini: “Si tratta di una sentenza da correggere, faremo sicuramente appello”.