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ATTUALITÀ | 16 luglio 2022, 07:00

Legambiente Biella, Popillia japonica, informarsi correttamente per non aggravare i danni

Legambiente Biella, Popillia japonica, informarsi correttamente per non aggravare i danni

Legambiente Biella, Popillia japonica, informarsi correttamente per non aggravare i danni

Immediatamente dopo le prime osservazioni e l'accertamento della specie nel 2014, sia il Reparto Fitosanitario della Regione Piemonte che quello della Regione Lombardia hanno inserito questo insetto tra gli organismi da quarantena prioritari ed hanno conseguentemente e coordinatamente indetto una lotta obbligatoria. Il territorio di entrambe le Regioni è stato disseminato con migliaia di trappole, volte al contenimento ma anche al monitoraggio della popolazione. Unitamente a questo, è stata portata avanti anche una tempestiva campagna informativa, dando informazioni sull'insetto, sulle azioni consigliate da compiere e quelle da evitare. Nonostante l’adeguata attenzione e le idonee iniziative, anche divulgative, messe in atto dagli enti preposti molti cittadini hanno attinto a generiche e inidonee informazioni presenti sul web senza verificare le indicazioni date dalle agenzie fitosanitarie regionali. In molti hanno dato credito ad improvvisati esperti in materia (sulla piattaforma youtube, su facebook o intervistati da riviste non specializzate) ritenendo valide e miracolose le soluzioni proposte .L'errore più comune e grave di questo informarsi fai da te su internet, purtroppo molto diffuso, è quello di acquistare trappole a base di feromone emesso dalla specie, piazzandole accanto ad orti e frutteti. Occorre infatti considerare che la Popillia japonica è un coleottero che vive ed agisce in aggregazione e il posizionamento incauto di una trappola attrattiva porta ad incrementare in quel specifico sito la presenza dell’insetto, decuplicandone in numero. L’orto o la vigna saranno dunque pesantemente intaccati giacché nel sacchetto della trappola ci finirà solo il 20-25% della popolazione presente.

Il consiglio della Regione Piemonte e Lombardia, per chi intende minimamente difendere il proprio orto o giardino da questo coleottero, è quello di eseguirne la raccolta la mattina presto o la sera, quando cioè le temperature calano sensibilmente e l'insetto è quasi totalmente inerme. In queste circostanze, attorno ai 20-21 °C, si lascia cadere non appena lo si tocca. In questo modo, dotandosi di una bacinella d'acqua e sapone da posizionare al di sotto, il coleottero è facilmente catturabile per caduta in grandi quantità. 

Per contenere la diffusione della Popillia japonica occorrerebbero degli antagonisti e predatori naturali ma introdurre altre specie aliene in un contesto già duramente provato da invasioni legate ai fenomeni di globalizzazione della comunità biologica può acuire ulteriormente i problemi. Probabilmente sarà la natura a trovare un nuovo equilibrio, ma ci vorrà del tempo. Le galline, ad esempio, hanno già imparato a nutrirsi degli adulti caduti a terra, ma perché anche altri animali si adattino e si specializzino nella sua predazione occorreranno decine e decine d’anni, se non di più.

c.s.lagambiente biella, s.zo.

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