L’archivio di Rinaldo Rigola, tra i fondatori della Camera del Lavoro di Biella, nonché primo segretario nazionale della Confederazione Generale del Lavoro dal 1906 al 1918, sarà presto consultabile on line. E’ in fase di ultimazione, infatti, la messa in rete delle quasi 2 mila schede di documenti relativi all’attività e alla vita del deputato socialista e sindacalista vissuto tra l’Ottocento e il Novecento. Un lavoro portato avanti nel Centro di documentazione “Adriano Massazza Gal” di via Lamarmora.
Si tratta di centinaia di lettere personali e politiche scritte e ricevute dallo statista socialista nato a Biella nel 1868 e morto nel 1954 a Milano, dove non a caso è custodita un’altra buona parte del suo archivio. “Speriamo un giorno di poter collegare il nostro lavoro con quello della Fondazione Feltrinelli e della Società Umanitaria di Milano, che conservano entrambe altro materiale dell'archivio di Rigola - spiega Barbara Caneparo, da un anno responsabile del Centro di documentazione, al terzo piano della Cgil -. E’ comunque importante che, a breve, lettere, documenti e corrispondenze personali e politiche di Rigola possano essere messe a disposizione di tutti, in modo facile e veloce. Un lavoro non semplice, che abbiamo potuto avviare grazie a un importante finanziamento del Ministero della Cultura. Il contributo è stato di circa 9 mila euro”.
E ancora, spiega Barbara Caneparo: “Un esperto informatico ha recuperato da un formato oggi inutilizzabile i dati precedentemente salvati, frutto del lavoro svolto oltre 20 anni fa da Renato Coriasso, autore di due volumi sulla figura di Rigola. Nei mesi scorsi l'archivista Silvia Mantellero ha curato la descrizione analitica di ciascun documento e ora un’azienda specializzata di Torino sta procedendo alla fase finale, la digitalizzazione vera e propria di ogni singolo documento. Ancora un paio di mesi e saremo pronti. Un obiettivo importante, che consentirà a studiosi e studenti di studiare l’archivio di Rigola. Accedendo al sito web della Rete Archivi Biellesi sarà possibile approfondire la figura di un protagonista della storia del secolo scorso, tra epistolari e documenti, consultando l'inventario analitico del fondo archivistico e leggendo ogni singolo documento nella sua riproduzione digitale”.
"Donato dalla figlia di Rinaldo Rigola, Temide, l'archivio contiene una consistente corrispondenza che testimonia i rapporti di Rigola con i più importanti intellettuali e politici del suo tempo (Filippo Turati, Ludovico D'Aragona, Luigi Einaudi, Bruno Buozzi, Pietro Nenni, Giuseppe Di Vittorio) e contribuisce a far luce sulle vicende della prima metà del Novecento - spiega ancora l’archivista -. Significativa è inoltre la presenza di scritti, saggi, articoli che testimoniano l'intensa attività di Rigola come giornalista e collaboratore di numerose testate”.
“L'intervento descritto rappresenta bene il lavoro di valorizzazione che il Centro di documentazione conduce - insiste Barbara Caneparo -. Oltre a riordinare e conservare la documentazione custodita, è importante che questa sia valorizzata e resa fruibile, soprattutto con gli strumenti tecnologici oggi a nostra disposizione. Il lavoro del Centro è di raccogliere, conservare e rendere fruibili documenti, testi e tanto altro relativi alla storia contemporanea, con grande attenzione al mondo del lavoro e dell'industria tessile biellese in particolare. Abbiamo un patrimonio enorme composto da libri, documenti, volantini, giornali e bandiere… La sfida per il futuro è rendere consultabile tutto e a tutti questo immenso deposito di materiale storiografico".
Quindi la conclusione: "Si tratta di un patrimonio in costante crescita, con donazioni frequenti che integrano quanto pervenuto nei 40 anni di attività e catalogato nel tempo da Simonetta Vella, precedente direttrice del Centro. Conserviamo tra gli altri gli archivi di Elvo Tempia, di Adriano Massazza Gal e di molti altri protagonisti della storia politica e sindacale biellese, le raccolte di volumi donati da Quintino Sella alle biblioteche delle Società Operaie, centinaia di ore di registrazione di testimonianze orali, e molto altro. Un patrimonio di valore inestimabile: 800 metri di archivi, oltre 40 mila volumi, 1.350 titoli di periodici e 20 mila fotografie”.