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LINK | 15 febbraio 2024, 17:10

La storia e i tipi di vite a testa esagonale

La storia e i tipi di vite a testa esagonale

Dal momento della sua invenzione, avvenuta ormai secoli fa, le viti si sono evolute fino a diventare uno degli elementi di fissaggio più diffusi e versatili. Quello che potrebbe essere stato progettato come metodo per rimuovere l'acqua da un pozzo, si è poi trasformato in un dispositivo in grado di sorreggere strutture.

Con il passare del tempo, la vite ha cambiato molte facce, dando così vita a una serie di modelli diversi che vengono utilizzati al giorno d’oggi in settori altrettanto diversi, a seconda delle caratteristiche e dei vantaggi che lo specifico elemento di fissaggio offre.

Nell’articolo di oggi ci soffermiamo sulle viti a testa esagonale. Continuando a leggere potrai scoprire come sono state inventate e quanti modelli diversi ne esistono attualmente.

La fine dell’era della testa quadrata

Nel XVIII e XIX secolo, la vite a testa quadrata era la vite più economica da produrre in serie e veniva comunemente usata in tutti i progetti che richiedessero l’installazione di elementi di fissaggio.

Durante la rivoluzione industriale, però, grazie alle innovazioni che ne derivarono nella produzione di massa, le cose cambiarono. Fu proprio allora che gli ingegneri si resero conto che la vite a testa quadrata, in realtà, rallentava il processo di produzione a causa del numero limitato di angoli che potevano essere usati per accedervi.

Per evitare perdite di tempo e denaro, gli esperti del tempo iniziarono ad implementare un elemento di fissaggio diverso: la vite a testa esagonale che, con il suo maggior numero di facce, si dimostrò più efficiente ed economica. La scoperta che l’esagono è la forma migliore per afferrare e serrare gli elementi di fissaggio ha portato allo sviluppo di molte diverse varietà di viti a testa esagonale.

Cosa sono le viti a testa esagonale?

Le viti a testa esagonale sono un tipo di elemento di fissaggio che presenta una testa esagonale in rilievo, progettata per essere serrata o allentata con una chiave o uno strumento a bussola. Sono disponibili in varie dimensioni e materiali e ne esistono diverse varianti per adattarsi ad applicazioni specifiche.

A differenza dei bulloni a testa esagonale, le viti hanno spesso una punta appuntita e presentano un’impronta sulla testa che gli permette di essere avvitate o svitate anche usando un cacciavite. In ogni caso, non devono essere confuse con le viti a impronta esagonale, quelle su cui si lavora con una brugola e che hanno la capacità di sparire all’interno della superficie in cui vengono installate.

Le viti a testa esagonale soddisfano un'ampia gamma di applicazioni, tra cui l'edilizia, l'industria automobilistica, i macchinari, l'elettronica e la lavorazione del legno. La scelta giusta della vite a testa esagonale dipende da diversi fattori, come i requisiti di carico, la compatibilità dei materiali, estetica e funzione specifica all'interno della struttura.

I tipi di vite a testa esagonale

La vite a testa esagonale viene impiegata in un'ampia gamma di applicazioni in cui è richiesto un dispositivo di fissaggio in grado di sostenere sforzi elevati. Per le installazioni esterne o in ambienti aggressivi, solitamente vengono usate quelle in acciaio inossidabile o zincate, capaci di resistere alla corrosione e all’ossidazione.

Esistono modelli di questa vite autofilettanti, solitamente realizzati in materiali più leggeri come l’ottone, il rame o l’alluminio, che permettono di essere inseriti nel legno o nella lamiera senza dover creare fori guida.

Le viti a testa esagonale senza impronta vengono spesso usate nelle applicazioni automobilistiche e strutturali, per distribuire il carico ed eliminare la necessità di una rondella separata che, al contrario, sarebbe richiesta se si usassero normali bulloni.

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