Riceviamo e pubblichiamo:
“Visto l’art. 5 comma 2 bis del decreto legislativo 20 febbraio 2006, n. 106, come modificato dall’art. 3 del d.lgs. 8 novembre 2021, n. 188, ritenuto che ricorrono specifiche ragioni di interesse pubblico alla diffusione del presente comunicato stampa, con riferimento a fatti successivi all’esplosione di un colpo di arma da fuoco durante i festeggiamenti del Capodanno presso la pro-loco di Rosazza, di cui ai precedenti comunicati del 2, 18, 23 e 25 gennaio 2024 e pubblicati dalla stampa nazionale, si informa che questo Ufficio ha provveduto in data odierna alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dell’On. Pozzolo Emanuele.
Le indagini preliminari espletate hanno avuto ad oggetto sia l’assunzione a sommarie informazioni di tutte le persone presenti la notte del 31.1.2023 presso i locali della Pro Loco di Rosazza, sia rilievi e accertamenti di carattere tecnico eseguiti nei locali ove si sono svolti i fatti e sull’arma in sequestro detenuta dall’On. Pozzolo. Sin dall’acquisizione delle sommarie informazioni testimoniali da parte della Procura della Repubblica di Biella e dalla Stazione Carabinieri di Andorno Micca, emergeva la riconducibilità dei reati provvisoriamente contestati (lesioni personali colpose, omessa custodia di armi e accensioni/esplosioni pericolose) all’On. Pozzolo, con relativa iscrizione dello stesso nel registro degli indagati. I rilievi eseguiti dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Biella sulla persona dell’On. Pozzolo (cd. STUB) e presso i locali della Pro Loco di Rosazza, ed i successivi accertamenti tecnici eseguiti (in contraddittorio con la difesa) dal Laboratorio RIS di Parma (STUB, accertamenti dattiloscopici e biologici sull’arma in sequestro), hanno confermato l’ipotesi iniziale e hanno escluso l’eventuale coinvolgimento di terze persone.
La consulenza tecnica balistica, conferita nel pieno contraddittorio tra le parti ed eseguita con la costante presenza della difesa e dei rispettivi CC.TT., ha accertato la piena sovrapponibilità del narrato delle persone informate sui fatti e – in particolare – quelle della persona offesa e non ha riscontrato la ricostruzione alternativa fornita originariamente dall’On. Pozzolo al momento dei fatti. Nel corso delle indagini preliminari emergeva, altresì, che la pistola dalla quale è stato esploso il colpo non poteva essere portata in luogo pubblico e/o aperto al pubblico, poiché detenuta esclusivamente in regime di collezione. Conseguentemente si è proceduto all’iscrizione della persona sottoposta ad indagini anche per la fattispecie di cui agli artt. 4 e 7 della L. 895/1967 (porto illegale di arma da fuoco in luogo pubblico o aperto al pubblico).
È emerso altresì, da ultimo, che anche il munizionamento detenuto dall’On. Pozzolo al momento dello sparo non poteva essere portato in luogo pubblico e/o aperto al pubblico poiché “espansivo” e, pertanto, rientrante nel cd. munizionamento da guerra. Conseguentemente, ritenute le indagini concluse, questo Ufficio ha notificato in data odierna l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti della persona sottoposta ad indagini in relazione ai seguenti reati: lesioni colpose, porto illegale di arma da fuoco e di munizionamento in luogo pubblico o aperto al pubblico, omessa custodia di armi e accensioni/esplosioni pericolose.”