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ALPINI Adunata '25 | 01 giugno 2024, 11:50

“La Patria chiamò”, a Ponderano la storia dell’Alpino Luca Barisonzi - FOTO

Ieri sera al Polivalente in occasione del 90° anniversario del Gruppo Alpini Ponderano

La Patria chiamò”, a Ponderano la storia dell’Alpino Luca  Barisonzi - Foto Alessandro Bozzonetti per newsbiella.it

La Patria chiamò”, a Ponderano la storia dell’Alpino Luca Barisonzi - Foto Alessandro Bozzonetti per newsbiella.it

“Io sono nato a Voghera nel 1990 e vivevo in Lomellina. I miei genitori avevano una casa in montagna dove mi piaceva stare e passavo molto tempo durante l’infanzia. Un giorno, a 13 anni, andando per le campagne della Lomellina, ho pensato che avevo la libertà di passeggiare grazie a chi aveva combattuto per la libertà. In quel momento si accese la fiammella di indossare l’uniforme ed arruolarmi negli Alpini”.

Ha cominciato così, ieri sera, venerdì 31 maggio, al Polivalente di Ponderano, il racconto della sua storia, Luca Barisonzi, Primo Maresciallo Alpino.

Luca si arruola negli Alpini nel 2008. Nel settembre 2010 parte per una missione in Afghanistan, nella zona di Bala Murghab, vicino a Herat.

“Per me - spiega Luca - la missione era la massima espressione della vita militare. Di quel periodo il ricordo più bello sono i bambini  afghani, in particolare il sorriso di quel bambino a cui regalai una bottiglietta d’acqua già iniziata".

Il 18 gennaio 2011, Luca è vittima di un attentato da parte di un terrorista camuffato da soldato afghano, in cui muore il suo collega Luca Sanna. Luca è colpito da una raffica di fucile che lo ferisce all’altezza della clavicola, ledendo una vertebra cervicale e una toracica. Si risveglia in ospedale in Germania: la diagnosi è una sentenza: Luca è tetraplegico. Viene portato a Milano per la riabilitazione dove, con grande forza di volontà, ricomincia a muovere le braccia ed il busto, e può vivere su una sedia a rotelle.

Questo è il primo passo della sua rinascita, in cui Luca vive una grande gioia e compie una grande impresa.

La prima è la figlia Bianca, che oggi ha 8 anni. “Quando ne aveva 3 – dice Luca - io le dissi che volevo a abbracciarla e lei si è arrampicata sulla sede a rotelle”.

La grande impresa di Luca nel luglio del 2014, quando, su una sedia a rotelle cingolata, scala il Monte Rosa, raggiungendo Capanna Margherita, il rifugio più alto di Europa a 4.554 metri.

Oggi Luca vive a Gravellona Lomellina, in una casa domotica, acquistata grazie al contributo degli Alpini di tutta Italia, dove è indipendente. Ed è atleta paralimpico della squadra del Ministero della Difesa di tiro a segno, con il grande obiettivo di entrate nella  nazionale e partecipare alle Paralimpiadi.

La storia di Luca Barisonzi è raccontata nel libro “La Patria chiamò. La vita di un alpino dalla missione alla rinascita”.

Alessandro Bozzonetti

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