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ECONOMIA | 20 giugno 2024, 06:50

Ex Villa Trossi a Biella, il Comune tenta la carta della "concessione in uso"

In questi giorni ha pubblicato un avviso pubblico

Ex Villa Trossi a Biella, il Comune tenta la carta della "concessione in uso"

Ex Villa Trossi a Biella, il Comune tenta la carta della "concessione in uso"

Il Comune di Biella tenta una nuova via per la valorizzazione dell'ex Villa Trossi in viale Caraccio. In questi giorni ha pubblicato un avviso pubblico attraverso il quale intende darlo in concessione in uso a terzi "per destinarlo ad interventi che possano rigenerarlo, focalizzando l’attenzione e premiando progetti articolati sul medesimo fabbricato, anche in grado di coinvolgere la collettività in maniera tale che la cittadinanza possa trarre beneficio da questa operazione". Nell'avviso si legge anche che il bando in questione intende promuovere e valorizzare iniziative in linea con gli obiettivi Unesco.

Chi potrà richiedere di avere in concessione l'immobile? Enti, Associazioni e soggetti vari che devono rispondere a determinati requisiti. Non solo. È inoltre ammessa la partecipazione in forma singola o in raggruppamento e in questo ultimo caso il Comune si interfaccerà esclusivamente con il soggetto capogruppo. Il soggetto aggiudicatario potrà ospitare altri soggetti, previa verifica dei requisiti richiesti dal bando e autorizzazione scritta da parte dell’Amministrazione comunale.

L’assegnatario dovrà farsi carico dell’intestazione delle utenze, della manutenzione ordinaria e straordinaria, degli oneri per eventuali interventi di miglioria sull’immobile per renderlo idoneo per lo svolgimento delle proprie attività.

Per quanto riguarda il canone, non è prevista una base d’asta: verrà determinato sulla base di apposito Piano Economico Finanziario (PEF) di copertura degli investimenti previsti, presentato dai singoli partecipanti. 

Considerato che si tratta di un investimento importante, la durata proposta per il contratto di valorizzazione della villa dovrà, a pena di esclusione, essere compresa tra un minimo di anni 6 ed un massimo di anni 50, da determinarsi a cura dell’offerente in funzione del Piano Economico Finanziario (PEF) proposto in sede di offerta; la durata decorre dalla data di stipula del contratto. 

stefania zorio

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