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ATTUALITÀ | 23 giugno 2024, 06:50

Biellese discriminato in gara perchè autistico: la Corte d'Appello respinge il ricorso della Federazione Ciclistica Italiana

Andrea ha 21 anni è di Viverone e ama lo sport nel quale si impegna tantissimo

Biellese discriminato in gara perchè autistico: la Corte d'Appello respinge il ricorso della Federazione Ciclistica Italiana

Biellese discriminato in gara perchè autistico: la Corte d'Appello respinge il ricorso della Federazione Ciclistica Italiana

Nuova importante vittoria per Andrea Spezzano, il giovane atleta biellese nei confronti del quale nel 2023 il Tribunale di Biella si era pronunciato «ordinando alla Federazione Ciclistica Italiana la cessazione del comportamento discriminatorio, mediante rimozione degli ostacoli che impediscono al giovane di praticare lo sport a livello agonistico». 

La Corte d’Appello di Torino con sentenza del 7 maggio 2024, ha infatti respinto l’appello proposto dalla Federazione Ciclistica Italiana avverso appunto l’ordinanza del 13.2.2023 del Tribunale Civile di Biella.

Andrea ha 21 anni è di Viverone e soffre di un disturbo dello spettro autistico. Ama lo sport e da anni si impegna in gare di diverso livello in più discipline. Ma se fino al 2019 aveva partecipato a varie gare sportive con il certificato Intellectual Disability, che richiede di avere a fianco un accompagnatore ma partendo comunque con gli altri, a novembre di quell'anno, a Serravalle, in una gara di ciclocross, i giudici avevano invece imposto al giovane atleta di partire sempre con un accompagnatore, ma ultimo, e staccato anche di tempo rispetto agli altri. Ne è conseguita una visita clinica da parte dell’Istituto di Medicina dello Sport di Torino-Federazione Medico Sportiva Italiana, che gli ha rilasciato un certificato di idoneità all’attività sportivo agonistica, documento nel quale è espressamente scritto che “egli non presenta controindicazioni in atto alla pratica agonistica del ciclismo”. A quel punto la società sportiva con alla quale era tesserato Andrea La Flower Bike, ha dunque richiesto per Andrea a FC il tesseramento come Junior Sport e non più come Intellectual Disability alla Federazione Ciclistica Italia, che inizialmente lo ha accettato, ma in un secondo momento lo ha però annullato. Ed è a questo punto, che dopo vari tentativi di conciliazione con la FC non andati a buon fine, la famiglia di Andrea si è rivolta ad un avvocato, Massimo Rolla di Perugia. 

Andrea intanto ha continuato la sua vita come atleta, non più però come FCI ma CSAIN. E a febbraio 2023 il Tribunale di Biella si era pronunciato «ordinando alla Federazione Ciclistica Italiana la cessazione del comportamento discriminatorio, mediante rimozione degli ostacoli che impediscono al giovane di praticare lo sport a livello agonistico». Stando al documento, la Federazione avrebbe dovuto rilasciare al giovane atleta il tesseramento come Junior Sport. La federazione è però presentato ricorso in Appello, che è stato respinto.

"Con quest'ultima sentenza - racconta il padre di Andrea, Antonio - la Corte d'Appello di Torino ha respinto in toto il tentativo di FCI di ribaltare la sentenza del Tribunale di Biella. Questa sentenza, secondo l'Avv. Rolla e anche secondo la nostra famiglia, stabilisce il principio che lo sport è, e deve essere, un diritto di tutti perchè le persone, con e senza disabilità, devono sempre essere valutate per le loro capacità dimostrate e non, invece, per stereotipi ormai superati o cercando di sminuire le capacità delle persone, soprattutto con disabilità, utilizzando terminologie non adatte alla valutazione delle persone. Tanto più che le normative sull'inclusione delle persone con disabilità invitano a non utilizzarle e, in alcuni casi, le vietano. Nel caso di Andrea la FITRI, ad esempio, lo ammette alle gare senza alcuna limitazione e anche nel ciclismo altri enti, diversi da FCI, fanno la stessa cosa".

stefania zorio

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