La scuola è finita e finalmente i ragazzi possono uscire e divertirsi senza pensieri. Per nostro figlio la scelta di come passare il tempo è la stessa da anni: frequenta il centro estivo della parrocchia. Ormai è un giovane preadolescente di 13 anni e da circa un anno possiede il cellulare che è diventato parte della sua quotidianità. Io e mio marito abbiamo però stabilito dei momenti “sconnessi” che lui ha accettato, tra questi c'è il centro estivo, lui è là e il cellulare è a casa.
Riteniamo infatti che l'oratorio sia un centro di aggregazione altamente formativo, i ragazzi si guardano negli occhi e non attraverso uno schermo, socializzano, giocano e riscoprono il piacere di parlare senza aspettare “le spunte blu”.
Alcuni penseranno: “Eh ma se ha bisogno di qualcosa?”. Credetemi quando ha bisogno trova sempre il modo di avvisarci. La sera rientra contento anche perché altre famiglie hanno fatto la nostra stessa scelta. I ragazzi sanno divertirsi anche senza tecnologia, diamo loro la possibilità di avere bei ricordi solo nella loro memoria e non in quella di uno smartphone!
Buona estate “sconnessa”