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Running e Trail | 23 giugno 2024, 14:23

Alla testata della val Bognanco Cima Verosso, Cima Mattaroni, Cima del Tirone (San Bernardo di Bognanco –VB-)

Tutta l’alta Val Bognanco rappresenta un territorio di scoperta. Montagne impervie e faticose raggiungibili quasi tutte “a vista” si alzano su ampie e pacifiche praterie che invitano ad essere percorse in lungo e largo con la famiglia nelle domeniche estive.

Alla testata della val Bognanco Cima Verosso, Cima Mattaroni, Cima del Tirone (San Bernardo di Bognanco –VB-).

Alla testata della val Bognanco Cima Verosso, Cima Mattaroni, Cima del Tirone (San Bernardo di Bognanco –VB-).

Le montagne aspre della val Bognanco spuntano come monoliti di pietre affastellate su perle commoventi come il lago di Ragozza, il lago di Monscera o il trittico dei laghi del Paione. Una gita in questi luoghi significa coniugare la pace degli orizzonti alpestri con la seriosità delle cime che li circondano.

L’itinerario

San Bernardo si raggiunge partendo da Domodossola e risalendo interamente la Val Bognanco passando da Bognanco Fonti e San Lorenzo. Qui, dove termina la strada, si lascia l’auto nel grande parcheggio. Proprio da qui parte un largo sentiero indicato dai cartelli e dai colori bianco-rosso del CAI, per il Lago di Ragozza e il Rifugio Gattascosa. Si cammina nel bosco lungo una comoda mulattiera fino all’incantevole radura della torbiera di Gattascosa da dove, in alto sulla sinistra compare la Cima di Verosso. Dalla torbiera con uno strappo sulla sinistra si raggiunge il Lago di Ragozza, altra località incantevole presso la quale sorge il Rifugio Gattascosa. 

L’articolata Cima Verosso dalla Cima del Tirone (ph. Mauro Carlesso) 

Nei pressi della costruzione si diparte il sentierino che ripido sale verso l’evidente sella che spesso, anche a stagione inoltrata, presenta dei residui di neve che non comportano comunque particolari difficoltà di superamento. Camminando nella pietraia si raggiunge in breve la Bocchetta di Gattascosa (o Passo di Ragozza). Da qui si prende decisamente la cresta di sfasciumi alla sinistra che faticosamente conduce sulla Cima Verosso (2444 mt).  Non esiste un vero e proprio sentiero ma mantenendosi sul versante di Bognanco, si cammina “a vista” con l’aiuto di qualche ometto in pietra. Dalla cima la vista spazia sull’anfiteatro delle cime bognanchine e sulla selvaggia vallata svizzera di Zwischbergen. Una distesa di pietre sconfinata è ingentilita dagli specchi d’acqua di Tscharoinersee. Dalla vetta si scende con attenzione lungo la cresta di salita. Alla Bocchetta ci si dirige direttamente sul pronunciato dosso prativo che si para davanti a noi e che costituisce l’inizio della cresta che attraverso prima la Cima Mattaroni (2236 mt.) e successivamente la Cima del Tirone (2202 mt) consente di raggiungere l’ampio valico di Monscera (2103 mt).

  

Cima del Tirone (ph. Mauro Carlesso)

Qui l’escursione diventa una piacevole e rilassante passeggiata lungo comodi e frequentati sentieri e carrarecce di servizio. Si tocca l’Alpe Arza col Rifugio Il Dosso e continuando anche su asfalto si attraversa su un ponte il Riso Rasiga da dove, con uno strappo in salita si rientra al parcheggio di San Bernardo.

La nota storica

Torrenti fragorosi e infiniti laghetti danno al territorio di Bognanco una connotazione termale innata. A suggellare questa caratteristica fu la scoperta di una sorgente di acqua carbonata nel 1863. Vale la pena ricordare la narrazione che sta alla base di questa scoperta attribuita ad una pastorella che abbeverandosi ad una sorgente restò sorpresa dal suo pizzicore e ne parlò al proprietario del fondo, tale Giovanni Pellanda, che la ignorò. Si confidò poi con il cappellano locale, don Fedele Tichelli, appassionato naturalista che invece capì che poteva trattarsi d'acqua carica di sali ferruginosi. Don Tichelli, intuendo l’affare, cercò dei soci ed incaricò il chimico Brauns di Sion di analizzare quell'acqua che con relazione del 1° dicembre 1863 riconobbe la bontà del prodotto analizzato. Intanto don Tichelli comprò per 40 lire austriache il campo e la fonte ed iniziò la commercializzazione dell’acqua sotto il nome di “Acqua Gazosa di Bognanco”.

Il lago di Monscera (ph. Mauro Carlesso)

Ma fu un avvocato pavese, Emilio Cavallini, che aveva tratto beneficio dalle cure idropiniche a Bognanco che successivamente acquistò la fonte ed i terreni circostanti scoprendovi altre sorgenti (Ausonia, Adelaide, San Lorenzo), e trasformò la cittadina nell’attuale centro di cura e di villeggiatura.

Per un pranzo al sacco Veg

Un suggerimento per un gustoso pranzo al sacco vegano a impatto zero: insalata fresca di pomodori, cetrioli e zucchine raw.

La scheda

Località di partenza: San Bernardo (mt.1.628) –VB-

Località di arrivo: San Bernardo (mt.1.628) –VB-

Cime sul percorso: Cima Verosso (mt. 2.444), Cima Mattaroni (mt.2.236) e Cima del Tirone (mt. 2.202)

Dislivello: mt.  820 circa

Tempo di percorrenza: ore 5 (soste escluse)

Difficoltà: E (un tratto EE in prossimità della Cima Verosso)

Periodo: Estate- Autunno

Mauro Carlesso Scrittore e camminatore vegano, dalla redazione di Aosta

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