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ATTUALITÀ | 27 giugno 2024, 06:50

Maturità: ha superato o deluso le aspettative? La parola ai maturandi, FOTO

In un’intervista, tre ragazzi ci hanno raccontato la loro esperienza dei cinque anni del liceo e della prova finale: la maturità!

Maturità: ha superato o deluso le aspettative? La parola ai maturandi

Maturità: ha superato o deluso le aspettative? La parola ai maturandi

Maturità 2024. La settimana scorsa ci sono stati gli scritti, e in questi giorni sono iniziati gli orali. Momo Fadili, Kelian Ferrante e Diego Lanza, ormai ex studenti del Gae Aulenti indirizzo IPSIA, sono stati tra i primi ad affrontare il colloquio, l'ultima prova, e ci hanno svelato le proprie impressioni in merito agli esami, che hanno dovuto affrontare al termine dei cinque anni di liceo.

Quali erano le vostre aspettative, prima dell’esame?

MF: Pensavo che fosse più difficile e la commissione più severa. Ero convinto che intervenisse, ponesse delle domande e mettesse in difficoltà; tuttavia, durante la prova, mi sono ricreduto, perché gli insegnanti hanno chiesto pochi argomenti.  

KF: Credevo che fosse un esame facile. Sono stato capace di sostenerlo, ma, nel momento in cui stavo svolgendo la prova, nella mia agitazione, mi sono messo in difficoltà da solo. Dovevo fare bene quell’esame, perché si trattava di una votazione, che mi sarebbe rimasta impressa per sempre. Non ero a mio agio, ma allo scritto, dopo due ore, mi sono tranquillizzato; al contrario, all’orale ero agitato per tutta l’ora e ho esposto male gli argomenti. 

DL: Abbastanza alte, perché ero consapevole delle mie potenzialità e mi aspettavo di prendere il voto che alla fine ho ottenuto. 

La prova più ostica: la prima, la seconda o l’orale?

MF: Per me la seconda, che è anche quella di indirizzo. Se nella prima erano presenti tracce molto interessanti e apprezzabili, ho trovato questa decisamente più complessa. 

KF: Direi la seconda. Mi sono iscritto a questa scuola, perché la meccanica e l’elettronica rappresentano le mie passioni più grandi. Mi sono tranquillizzato, dopo un’ora dallo scritto, e gli esercizi erano simili a quelli, che solitamente svolgevamo in classe. Riguardo alla prima prova, ho avuto la possibilità di esporre tematiche più personali. 

DL: Le ho trovate tutte alla mia portata, ma penso che la seconda fosse leggermente più difficile. Mi sono impallato a un certo punto, non capivo più nulla e ho dovuto pensare ad altro. Durante la prima prova, ero più a mio agio, però ho trovato le tracce più noiose, senza spunti, fino a quando ho svolto quella riguardo alla guerra fredda, un argomento che mi piace molto.

Adesso che avete concluso questo percorso, cosa vi aspettate dal vostro futuro?

MF: Un posto fisso, che mi regali esperienze. In particolare, spero di trovare un mestiere, che sia inerente al mio percorso di studi. Pensavo di rimanere in Italia, qui a Biella, ma può darsi che mi trasferirò. 

KF: Bella domanda. La scuola mi ha insegnato tanto, come comportarmi nella vita e tante altre cose, ma ciò che mi servirà dopo, in un mondo lavorativo, è la pratica. Io voglio svolgere un mestiere sempre inerente alla meccanica e, soprattutto quest’anno, ho capito il senso delle materie: la meccanica e la sua storia; l’inglese e la sua importanza; italiano e gli autori, che volevano insegnarci ciò che troviamo nella vita di tutti i giorni. 

DL: Grazie al diploma e al voto che ho ottenuto dalla Maturità, spero di riuscire a fare quello che mi è sempre piaciuto, il camionista, e di trovare presto lavoro. Non mi sento il futuro precluso. Inizierei qui in Italia e, dopo essermi sistemato economicamente, mi piacerebbe andare in Germania o in Olanda, o altri paesi nordici.

Come festeggerete questo grande traguardo?

MF: Io pensavo di lavorare quest’estate e ricompensare soprattutto me e la mia famiglia con un bel viaggio, una vacanza di due settimane o verso il Sud, o in Francia, dove ci sono i miei parenti, o in Spagna. Personalmente preferirei rimanere in Italia, perché in questo modo ho la possibilità di gestire meglio il mio tempo. 

KF: Lavorando. Io non sono un ragazzo che festeggia molto e, adesso che sono arrivato alla fine, riconosco che sia un traguardo importante.  Io punterei più su ciò che mi piace davvero: lavorare, stare sempre sul settore meccanico ed elettrico. E’ questa la mia strada. 

DL: Sicuramente, con degli amici. Sto pensando però anche a qualche viaggio da solo e poi mi sono già fatto un regalo: un paio di scarpe che adoravo!

Che ricordo conserverete di questi cinque anni e della maturità?

MF: Sicuramente, un ricordo felice. Non potrò mai dimenticare i miei compagni, i professori, che mi hanno aiutato tanto, come tutti gli altri. Soprattutto, non potrò far sparire i ricordi di quelle risate, di quelle battute, che ci scambiavamo in classe. 

KF: I ricordi bellissimi cominciano dal triennio. Durante l’anno, in particolare le lezioni di meccanica ci permettevano di raccontare avventure personali, oltre che apprendere la materia. Non era una lezione frontale, bensì una didattica aperta. La maggior parte dei nostri professori insegna con il cuore e ha avuto un forte impatto su di noi, rispetto a docenti, che spiegano solo per avere uno stipendio e non sono appassionati della loro materia.

DL: Dei primi due anni, che ho trascorso all’ Itis, ho vaghi ricordi. Del triennio passato all’ Ipsia, rimango invece ampiamente soddisfatto per amici, professori, persone che ho conosciuto e il mio percorso in generale.

Erika Festa Rovera

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