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ATTUALITÀ | 23 luglio 2024, 20:23

La due volte olimpionica Nadia Ejjaffini ha chi segue le sue orme: la figlia Sofia

A Sofia da poco si è aggiunta anche la sorella più piccola Samia

La due volte olimpionica Nadia Ejjaffini ha chi segue le sue orme: la figlia Sofia

La due volte olimpionica Nadia Ejjaffini ha chi segue le sue orme: la figlia Sofia

Nata a Rabat, Marocco, Nadia Ejjafini oggi 47enne, due volte olimpionica costretta a fermarsi per via di un infortunio mentre si stava allenando per le olimpiadi di Rio nel 2016, in famiglia ha oggi chi segue le sue orme, la figlia Sofia, di appena 8 anni, e da poco si è aggiunta anche la più piccola Samia di 5. Da due anni Sofia ha scelto di fare atletica, come la mamma, che oggi l'accompagna alle gare, con il sorriso e tanto orgoglio.

Nadia è in Italia a Biella, dal 2000, anche se dal 2003-2007 ha vestito la maglia del Bahrain. Dal 2011 è entrata nell'esercito. Nel 2011 ha battuto il record italiano nella mezza maratona con un tempo di 1h08:27 a Cremona e nello stesso anno è arrivata sesta alla maratona di Francoforte con un tempo di  2h26:15, migliorando il suo tempo personale. Non solo: Nadia ha partecipato a 2 olimpiadi, in Grecia nel 2004 e a Londra nel 2012. E' stato quando doveva andare a Rio nel 2016 che ha dovuto rinunciare per un infortunio che non le ha più permesso di continuare la sua carriera. 

Oggi però quel sogno che l'atleta biellese ha dovuto interrompere, forse ha un futuro. Nadia è sposata con Andrea. Hanno tre figlie: Sarah, la più grande di 14 anni, Sofia e Samia. Nadia oggi non corre più come atleta, anche se non ha rinunciato ad allenarsi ogni giorno come prima. Oggi è graduata nell'esercito,  in caserma a Vercelli, per il quale aveva iniziato a correre dal 2011. “In casa ci sono tante foto mie di quando correvo – racconta - . Hanno sentito tanto parlare di me, quando erano piccole Sara e Sofia correvo ancora. Ho tantissime scarpe dell'allora mio sponsor tecnico, la Nike. Ogni giorno mi alleno e quando piove faccio il tapis roulant in casa e la cyclette. E Sofia pian piano ha iniziato a chiedermi a voler sapere che cosa facevo quando ero ancora nel pieno della mia attività, sa che viaggiavo molto. Insomma, piano piano si è appassionata e mi ha detto che voleva correre anche lei. Così ha iniziato a fare atletica e si diverte. E' così che deve essere. Per i bimbi deve essere un gioco. E qualche mese fa anche Samia, la più piccola, che faceva danza, è venuta con me e Sofia quando ho accompagnato la sorella a una corsa, e si è appassionata. E' rimasta affascinata dal pubblico, dal clima che si respira quando ci sono eventi sportivi di questo genere, e anche lei adesso vuole fare atletica”. Adesso spesso si allenano tutte e tre assieme: “Io non le forzo, mi alleno e loro lo fanno con me – racconta - . Per loro è un gioco, come deve essere”.

Nadia è contenta. Tanto. In cuore suo è felicissima se un domani potesse vedere proseguire il suo sogno da una delle sue figlie. “E' chiaro che voglio che prima di tutto si divertano – racconta - , ma sarebbe un lusso se una seguisse la mia carriera. Io ho dovuto interromperla  in malo modo per un infortunio, ma per me la corsa era tutto, oltre alla famiglia naturalmente. Era il mio mondo”.

E alla domanda se un giorno pensa di diventare allenatore la risposta è: “Ora viene per prima la famiglia...e poi, chissà”.

stefania zorio

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