Il futuro della Funivia di Oropa? Un film già visto: esiste un precedente illustre, ovvero il “trenino per Oropa”. Dopo aver versato fiumi di lacrime su quello che era uno strumento di marketing buttato alle ortiche e aver sognato al chiaro di Luna un possibile ma improbabile ritorno, prepariamo i fazzoletti per piangere su una funivia che si sta avviando alla stessa fine, nel silenzio più assordante.
In una Conca di Oropa dove un rifugio, il Rosazza, mantiene l'ultimo presidio essenziale per i turisti e un’associazione, la Mucrone Local, impegna risorse proprie per mantenere un minimo di decoro e pulizia, dove il Savoia e una stazione funiviaria superiore cadono a pezzi oltre ad essere presi di mira anche dai vandali, lo scenario che si presenta a chi passa da quei luoghi non può far altro che rattristare.
Eppure la soluzione ci sarebbe e potrebbe trovarsi in Valsesia con un partner che, guarda caso, sta gestendo sempre più impianti a fune con grande professionalità e soprattutto con la competenza economico-finanziaria di questo settore. Al di là delle varie voci non ufficiali, che parlavano di "biellesi poco inclini" ad una eventuale collaborazione, non vediamo altre strade.
Nel frattempo la funivia è chiusa da troppo tempo e la situazione precipita: gli immobili si degradano, l'incuria la fa da padrone e il nostro "gioiello di famiglia" diventerà un pezzo di latta senza valore. Nulla di cui stupirsi, tanto siamo abituati.