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CRONACA | 11 settembre 2024, 06:50

11 settembre 2001, 23 anni dopo. Un biellese racconta: “La seconda torre crollò davanti ai miei occhi”

La testimonianza di Filippo Fiorani che, dal 2000, si è stabilito a New York e ha assistito in presa diretta agli attentati che causarono la morte di 2977 persone e il ferimento di oltre 6000 civili.

racconto biellese

11 settembre 2001, 23 anni dopo. Un biellese racconta: “La seconda torre crollò davanti ai miei occhi”

“È stato un momento drammatico per l'intera umanità. Il ricordo è sempre vivo nonostante siano trascorsi 23 anni”. A parlare Filippo Fiorani, biellese di 47 anni, investment banker che, dal 2000, si è stabilito a New York e ha assistito in presa diretta agli attentati dell'11 settembre 2001 che colpirono le Torri Nord e Sud del World Trade Center, oltre al Pentagono. Gli attacchi, attribuiti ad un gruppo di terroristi, membri di Al Qaida, causarono la morte di 2977 persone (più i dirottatori) e il ferimento di oltre 6000 civili.

Sicuramente il più grave attentato terroristico dell'era contemporanea. “Ero lì quando accadde – racconta Fiorani – All'epoca lavoravo per un fondo di investimento e mi trovavo in ufficio quando, poco prima delle 9, ci apparve sui nostri monitor l'attacco alla prima torre. Le prime informazioni erano parziali e imprecise, non si aveva la piena cognizione di ciò che stava accadendo. In breve tempo, io e altri colleghi siamo scesi in strada e abbiamo visto un secondo aereo che si schiantava contro l'altra torre. È stato agghiacciante”.

La testimonianza si fa via via sempre più drammatica. “Eravamo a due isolati dall'Empire State Building ma le fiamme e il fumo provenienti dalle Twin Towers erano ben visibili a chilometri di distanza. La gente urlava e fuggiva da ogni parte, le forze dell'ordine, tra poliziotti e Vigili del Fuoco, si precipitavano sul luogo del disastro. La disperazione era visibile e palpabile, così come la paura, l'impotenza di ciò che stava realizzando davanti a noi. I telefoni erano muti, solo le radio e le televisioni trasmettevano in tempo reale l'attentato. Era un vero delirio”.

Indelebili le immagini di quei momenti: “La seconda torre è crollata davanti ai miei occhi – confida - non dimenticherò mai quel momento”. Poi il silenzio, il dolore, la lenta ricostruzione fino al memoriale di oggi: al posto di quei palazzi, infatti, sorge un monumento che mantiene viva la memoria di quel giorno, assieme al ricordo di chi ha perso la vita. “La città e gli Stati Uniti – spiega - hanno superato quel trauma collettivo ma oggigiorno si vede sempre meno partecipazione e memoria collettiva nonostante siano presenti iniziative e manifestazioni ufficiali dell'11 settembre. Forse, si avverte sempre meno il bisogno di rammentare una delle giornate più terribili dell'intera umanità”.

g. c.

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