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Running e Trail | 12 settembre 2024, 10:20

Un tor130 – Tot Dret a suon di record con Gionata Cogliati e Fabiola Conti FOTO

Anche il Tor130, celebre per il basso tasso arrivi, si rivela da record.

Un tor130 – Tot Dret a suon di record con Gionata Cogliati e Fabiola Conti - Foto Zzam Agency.

Un tor130 – Tot Dret a suon di record con Gionata Cogliati e Fabiola Conti - Foto Zzam Agency.

Da una parte un testa a testa serrato fino al Rifugio Frassati, dall’altra una gara senza storia. Unico comune denominatore, i tempi da record. Il TOR130 – Tot Dret ha vissuto una giornata unica grazie alle imprese di Gionata Cogliati Fabiola Conti ma anche di Zairan Li, primo cinese a salire sul podio di una gara del TORX® with Kailas (l’unico altro asiatico era stato Masahiro Ono, terzo al TOR450 – Tor des Glaciers nel 2019).

Cogliati e Giulio Ornati hanno dato vita ad una splendida battaglia fin dall’inizio, alternandosi in testa alla classifica fino a quando Cogliati, vincitore dell’UTLAC 60 e del Dolomiti Extreme Trail 72k, non ha deciso di cambiare marcia e lasciare Ornati dietro di sé: “L’anno scorso al Tot Dret avevo avuto problemi di stomaco, quest’anno ha girato tutto per il verso giusto – ha detto. Ho gestito fino al Frassati, poi quando ho visto che ero in forma ho dato tutto, sia nella salita fino al Malatrà che in discesa”. Cogliati ha tagliato il traguardo in 21h10’09”, abbassando di 55” il record dell’anno scorso di Daniel Jung. Ornati è arrivato 35 minuti dopo di lui in 21h45’56”, precedendo una delle rivelazioni di questa giornata, il cinese Zairan Li, già 7° alla TDS qualche giorno fa, che ha chiuso in 22h08’49”.

Ancora più sorprendente è stata la prova di Fabiola Conti, arrivata ad un passo dal podio assoluto con un quarto posto in 22h53’24” che le vale anche il nuovo della corsa, migliorato di quasi tre ore rispetto al 25h45’25” di Alessandra Boifava nel 2022. “Sono davvero soddisfatta, il risultato è ottimo e il tempo è in linea con quello che mi ero prefissata”, ha spiegato Fabiola Conti al traguardo. “Sono contenta di aver provato per la prima volta una distanza così lunga, 130 km, pur senza averla gestita, né per quanto riguarda il cibo, né dal punto di vista della conseguente distribuzione delle energie: per fortuna avevo degli assistenti fantastici che mi hanno molto aiutato nei ristori. Il Tor des Géants® per il momento resta un sogno, magari andrò prima a provarlo con mio marito e poi vedremo”.

C.S. Tor des Géants, G. Ch.

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