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COSTUME E SOCIETÀ | 14 settembre 2024, 07:50

Piemontesi e Sardi di Biella e di Bollengo: incontro al suono di launeddas e di ribebe gustando sapori locali

Il 7 e l'8 settembre due giornate di festa nell'ambito del progetto europeo "Il turismo delle radici"

Piemontesi e Sardi di Biella e di Bollengo: incontro al suono di launeddas e di ribebe gustando sapori locali

Piemontesi e Sardi di Biella e di Bollengo: incontro al suono di launeddas e di ribebe gustando sapori locali

Sabato 7 e domenica 8 settembre si sono svolte a Bollengo due giornate di festa nell’ambito del progetto europeo “Il turismo delle radici – Una strategia integrata per la ripresa del settore del turismo nell’Italia post covid-19”. Gli eventi sono stati organizzati dall’amministrazione del comune di Bollengo presieduta dal sindaco Luigi Sergio Ricca, in collaborazione con il locale Circolo Culturale Sardo “Sa Rundine” e il Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella, su progetto approvato dalla Regione Autonoma della Sardegna e finanziato da “Next Generation Ue”.

Nel primo pomeriggio di sabato, in contemporanea alla molto partecipata dimostrazione della forgiatura e della costruzione dello scacciapensieri piemontese di origine valsesiana con l'artigiano biellese Luca Boggio - arricchita dalla spiegazione didattica dello strumento – è stata inaugurata la mostra di esemplari provenienti da tutto il mondo, a cura di Alessandro Zolt e di Guido Antoniotti.

Subito dopo, nello spazio coperto prospicente il municipio, il sommelier Ennio Pilloni ha presentato vini delle Cantine della Serra abbinati a prodotti locali: tomini con bacche di ginepro, salumi e lardo aromatizzato al mirto, di Nadia Gauna (cascina dell’Allaas) e grissini artigianali Lessio.

Alla sera, al centro della piazza Statuto i sapori locali – radicati nel territorio e custoditi tra gli 80 milioni di Italiani sparsi per il mondo – sono stati coniugati con antichi suoni delle launeddas di Maurizio Caria e Nicola Diana, e le musiche con “ribebe”, gli scacciapensieri piemontesi ed altri strumenti dei Tribeba (Alessandro Zolt, Guido Antoniotti e Massimo Losito).

“Sono un migliaio i Bolenghini” sparsi nei cinque continenti” – ha affermato il primo cittadino nel portare il saluto – sostenendo come nell’andare e venire per le contrade del mondo, Bollengo si dimostra oggi capace di accogliere nuovi residenti che provengono da 27 diverse nazioni”.

Parole in sintonia con il concerto serale “a sonu de trunfa, al suono della ribeba, al suono dello scacciapensieri”, trasmesso in diretta con La Plata (Argentina) e il successivo collegamento transoceanico pomeridiano di domenica con i Comites, “Comitati degli Italiani all'Estero”, sede dell’antica “Asociación Italiana de Socorros Mutuos "Unión y Fraternidad", popolarmente conosciuta come Fratellanza. La prima associazione italiana fraternamente fondata nel 1883 dai pionieri italiani, che arrivarono in Argentina per costruire la città di La Plata ha accolto analogo allestimento espositivo della mostra di scacciapensieri, strumento migrante per antonomasia, curato dal Circulo sardo “Antonio Segni”.

Di origine orientale, gli scacciapensieri, di foggia e materiali diversi (bambù, ottone e ferro), sono diffusi nei cinque continenti. Fino ai primi del Novecento, oltre un milione e mezzo di ribebe piemontesi venivano prodotte in Valsesia per essere esportate in tutto il mondo. A Milano, veniva stampato anche un giornale, "La Ribeba, gazzetta delle colonie valsesiane”.

Nello spazio polifunzionale di Bollengo, durante racconti e testimonianze di discendenti degli antichi emigrati sardi e piemontesi in America Latina, un centinaio di persone partecipavano al pranzo sardo caratterizzato da menù interregionale: culurgiones ogliastrini alla menta preparati dal Pastificio De Stefano di Bollengo, maialetto allo spiedo con verdure fresche e dolci di Sardegna.

Le giornate del 7 e dell’8 settembre sono condivise e preparate con “Italea”, marchio registrato formato dalla fusione di Italia e talea, voluto dal Maeci, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, che, nell’Anno delle Radici Italiane nel Mondo, si prefigge lo scopo di dare un’identità al cosiddetto Turismo delle radici. In collaborazione con il Mic, Ministero della Cultura, ed il Mit, Ministero del Turismo, Italea promuove questa particolare forma di turismo, poiché l'Italia, con circa 80 milioni di emigrati e loro discendenti, vanta un grande bacino di Italiani nel mondo.

Simmaco Cabiddu - l.b.

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