Circondario - 21 settembre 2024, 09:05

Tavo Burat sul Brich di Zumaglia: "Il disastro è amministrativo e gestionale"

Tavo Burat sul Brich di Zumaglia: "Il disastro è amministrativo e gestionale"

Riceviamo e pubblichiamo:

"Dal 13 di agosto il Brich di Zumaglia è chiuso, nessuno può accedere. Le sollecitazioni del Sindaco di Zumaglia – già nel 2022 - e di un appassionato gruppo spontaneo di cittadini a fine 2023 sul progressivo degrado della riserva naturale non sono riuscite ad ottenere provvedimenti urgenti di manutenzione ordinaria e straordinaria del verde. Non solo il transito in alcuni tratti si è ridotto a causa dell’espansione della vegetazione e il conseguente dissesto dei camminamenti, ora gli accessi sono inibiti per i rischi di caduta alberi. Rischi di caduta, si badi bene, ben valutati e noti prima dell’affidamento al gestore (erano stati valutati con una perizia redatta del Dr. forestale Barbonaglia nel 2020, ai fini propedeutici per la redazione dei bandi). Il gestore incaricato, sottoscrivendo convenzione e verbale di consegna dei beni, si era impegnato nella manutenzione ordinaria e straordinaria, nel garantire la sicurezza con particolare riguardo alle situazioni del maltempo ed aveva dichiarato di essere a “conoscenza delle condizioni dei beni in cui si trovano”.

Alcuni pubblici amministratori hanno cercato di addebitare più alle avversità atmosferiche quanto invece deve essere ricondotto principalmente alle non lungimiranti scelte amministrative, ad una gestione inadempiente gli obblighi di concessione ed infine alla tardività ed inefficacia dell’azione di controllo sull’operato del gestore. Riavvolgendo il film di tutta questa vicenda si può tranquillamente affermare che se si fossero accolte le contenute richieste avanzate da Teatrando di modifica delle condizioni economiche di convenzione (alcune migliaia di euro anno) si sarebbero risparmiati i costi che ora stanno lievitando per recuperare 5 anni di scarsa manutenzione ordinaria e straordinaria, oltre ai costi sostenuti per la gestione dei tanti bandi andati deserti e del contenzioso con l’attuale gestore.

Chi si era illuso, con l’affidamento diretto, di trovare una soluzione meno onerosa per la gestione della riserva avrà mai il coraggio di ammettere i propri errori ? Parrebbe proprio di no. Nel dare notizia della partecipazione ad un bando regionale per la riqualificazione della riserva naturale (un finanziamento fino a 200.000 euro) il Presidente della UMVC ha per la prima volta dichiarato che “la riserva si presenta in condizioni di degrado elevato”, degrado che non ha mai riconosciuto precocemente con controlli puntuali e nemmeno quando a denunciarlo erano i cittadini. Non ritenne neppure di dare risposta alla richiesta di Legambiente del 27/12/2023: la correttezza istituzionale è – evidentemente - un optional.

Contestualmente Crovella ha subito chiarito qualora l’istanza fosse accolta, che l’accettazione del finanziamento è subordinata al reperimento di ulteriori risorse per assicurare la manutenzione ordinaria e straordinaria nei prossimi 20 anni, requisito del bando, per circa 45.000 euro l’anno. Un onere – il reperimento di risorse - che spetterà alla Commissione istituita (ma parzialmente composta a causa delle divergenze sulle ordinanze di divieto di accesso) dove la grana verrà sbolognata alle due amministrazioni territorialmente interessate, Zumaglia e Ronco Biellese, come se il problema fosse solo loro.

Se questi falliranno la responsabilità del disastro Brich di Zumaglia verrà scaricato su altri. Crovella, sostanzialmente, si lava le mani per quanto concerne il contenzioso con Manifacture60 affermando “non ritengo corretto entrare nel merito dal momento che la valutazione spetta ai legali incaricati”. 

c.s. Circolo Tavo Burat - cc