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Cronaca dal Nord Ovest | 24 settembre 2024, 13:00

Dal Nord Ovest - Quel braccialetto elettronico che non è scattato: così Nabi è morta accoltellata dall’ex marito davanti ai figli

Il femminicidio si è consumato nella tarda serata di ieri al civico 66 di via Cigna. Il divieto di avvicinamento era attivo da agosto. Appartamento posto sotto sequestro.

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Dal Nord Ovest - Quel braccialetto elettronico che non è scattato: così Nabi è morta accoltellata dall’ex marito davanti ai figli

Una situazione nota, ma nulla ha evitato il dramma. Quanto avvenuto nella serata di ieri al civico 66 di via Cigna è ora al vaglio del procuratore Giuseppe Drammis, ma la dinamica sembra essere piuttosto chiara. 

Sulle scale restano le macchie indelebili del sangue all’indomani dell’ennesimo femminicidio. Posti i sigilli sull’abitazione al primo piano dove viveva Nabi Roua, casalinga, nata a Korba in Tunisia, uccisa per mano dell’ex marito Abdelkader Ben Alaya, davanti alla figlia di 12 e al figlio di 13 anni, quando da poco erano passate le 23. 

A ferirla mortalmente un coltello da cucina, probabilmente recuperato al culmine dell’ennesima lite in un cassetto dell'abitazione. I due, come testimoniano i vicini di casa, litigavano spesso. Poi la separazione. Lui, operaio 48enne, da qualche tempo viveva in Corso Vercelli al civico 104. Da agosto era stato disposto il divieto di avvicinamento con l’applicazione del braccialetto elettronico legato a reati da codice rosso. Il dispositivo geolocalizzato dovrebbe “suonare” quando le due persone si avvicinano. Nell’ultimo anno l’applicazione di questi dispositivi ha visto una rapida diffusione, ma resta da capire perché l’allarme non sia scattato nella tarda serata di ieri.

Un avviso che avrebbe potuto allertare i soccorsi per tempo e, forse, evitare la tragedia. Saranno le indagini a chiarire quanto accaduto. Per ora i fatti parlano di un’accoltellata al torace, la ferita che sarebbe stata fatale a Nabi. Ad allertare i soccorsi la vicina di casa che ha sentito la figlia urlare per le scale, mentre Ben Alaya si stava allontanando tenendo per mano il figlio di 13 anni, anche lui strepitante e sotto choc.

L’uomo, gravemente indiziato, è stato fermato poco dopo a un raggio di circa duecento metri da dove si è compiuto il femminicidio. Sul posto è intervenuta una pattuglia della Polizia Municipale di Torino e la radiomobile dei Carabinieri. La donna è stata trasportata al Giovanni Bosco dove è morta poco dopo. Ben Alaya, in stato di fermo giudiziario, è stato portato al Lorusso e Cutugno. La coppia si trovava in Italia con regolare permesso di soggiorno.

Daniele Caponnetto (Torino Oggi)

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