CULTURA E SPETTACOLI - 26 settembre 2024, 11:42

Diventare più consapevoli si può. Una serata al Verdi a Candelo

Ogni proiezione ha offerto una riflessione su temi legati alla società moderna.

Diventare più consapevoli si può. Una serata al Verdi a Candelo

Diventare più consapevoli si può. Una serata al Verdi a Candelo

La serata di ieri, 25 settembre, al Cinema Verdi di Candelo è stata una celebrazione vibrante dell’arte audiovisiva contemporanea, nel contesto del progetto "UNIDEE Residency Programs". Durante l’evento, svoltosi dalle 21:00 alle 23:00, sono state proiettate una selezione di opere video e film realizzati dai partecipanti del network UNIDEE, come parte del programma celebrativo dei 25 anni del progetto "Ways of Becoming". Ogni proiezione ha offerto una riflessione su temi legati alla società moderna.

Le opere hanno esplorato questioni come le contraddizioni della politica, la migrazione, la crisi ambientale, e l’impatto del progresso tecnologico sull'identità e sulla percezione del mondo. Gli artisti coinvolti, provenienti da varie nazioni, hanno usato il potere delle immagini e del suono come mezzi di espressione per stimolare i sensi degli spettatori presenti in sala.

Guerra, migrazione, uso dei social network per modificare la percezione della realtà gli argomenti di questi corti. In "letter to a friend" la protagonista, tramite foto storiche e video girati in tempo reale, descrive come è cambiata la strada della sua casa a Bettlemme, in Palestina. Jacir mostra come le persone, pur bloccate da muri e fili spinato, lavorano la terra per produrre il proprio vino, ma la strada continua ad essere attrice di sommosse.

Nel pezzo intitolato "A Cage For Voices" di Tom Dale,  il Mar Egeo prende la parola dando voce alle sofferenze e le speranze dei rifugiati, utilizzando oggetti di uso comune che cadono nelle sue profondità. Sempre sulla linea della migrazione troviamo il corto "Tomatoes Tree" di Armin Mobasseri, un racconto sui sogni dei migranti distrutti da individui senza scrupoli.

Il pubblico presente al Cinema Verdi ha potuto immergersi in una serie di narrazioni profonde, legate da un filo comune: la capacità dell’arte di farsi veicolo di cambiamento e di consapevolezza critica verso le problematiche più attuali e complesse del nostro tempo

Mariantonietta Pace

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