In un articolo di orizzontescuola.it, si parla con una certa enfasi del risultato di Biella che ha pubblicato per prima la nomina dei docenti supplenti. Un risultato importante e crediamo davvero lo sia, peccato che questo primato manchi quasi completamente di sensibilità e cuore.
Le nomine degli insegnati di sostegno fatte alla velocità della luce da un algoritmo che ha unito graduatorie e meriti accademici, si è invece completamente dimenticato del punto più importante: gli studenti disabili, cioè i diretti interessati a cui questa nuova riforma era dedicata.
Nel computo non sono stati presi in considerazione quei genitori e studenti, cioè le nostre famiglie, che al quinto anno di scuola superiore hanno dovuto accettare senza appello un nuovo insegnante di sostegno, distruggendo un enorme lavoro di conoscenza, fiducia e reciproco rispetto fra disabile ed insegnante. Ad esempio, solo in una grande scuola di Biella un professore ci ha raccontato con una lettera che 4 studenti disabili hanno perso ogni riferimento l’ultimo anno di scuola e tutto il formidabile lavoro dell'insegnate di sostengo è svanito. Al suo posto è arrivato un nuovo professore che magari è stato formato, ma che dovrà iniziare nuovamente tutto da capo e proprio l'ultimo anno di scuola.
Alla richiesta disperata dei genitori coinvolti, la risposta è stata che le regole sono combinate e che le famiglie non hanno più la possibilità di avere la continuità per gli insegnati di sostegno. Tutto qui. Giustizia a parte la vera mancanza sta nel non mettere il disabile al centro. Al contrario si è preferito dare priorità alla copertura delle cattedre.
La domanda aperta di Angsa ora è a chi possiamo riferirci per cercare che il prossimo anno questo non accada più? A chi dobbiamo chiedere che un briciolo di umanità venga infusa nell’algoritmo? Le famiglie con disabili non dovrebbero avere anche questo carico.
"Abbiamo ricevuto tante lamentele dalle nostre famiglie – spiega Daniela Oioli, Presidente Angsa Biella - ma le nuove modalità di assegnazione ci hanno preso di sorpresa pochi giorni prima dell'inizio delle lezioni e quindi siamo riusciti solo a scrivere all' ufficio provinciale le nostre rimostranze. Per quest’anno è tardi ma speriamo di essere ascoltati per il prossimo anno scolastico in cui vorremmo riottenere la continuità scolastica che i nostri ragazzi hanno bisogno per avere un riferimento a cui affidarsi ed appoggiarsi per il loro ciclo scolastico "