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POLITICA | 05 ottobre 2024, 07:50

Verzella sulla garante per l'infanzia e l'adolescenza: "È necessaria una maggiore sinergia"

“Preoccupa il dato che segnala un’alta percentuale di minori piemontesi in carico ai Servizi sociali (una media del 10%, che vede il Biellese “primatista” con l’11.5%).

Verzella sulla garante per l'infanzia e l'adolescenza.

Verzella sulla garante per l'infanzia e l'adolescenza.

La Garante per l’infanzia e l’adolescenza ha presentato un’approfondita relazione, al Consiglio regionale, che ha toccato le molteplici criticità sulle tematiche: affidi e adozioni, minori stranieri non accompagnati e relative problematiche di assistenza, accoglienze e tutoraggio.

Nel suo intervento in proposito, la consigliera Emanuela Verzella ha posto l’accento su alcuni temi in particolare grazie alla sua esperienza da dirigente scolastica sullo scottante tema dell'accoglienza ai minori stranieri non accompagnati, che raggiungono il nostro territorio: «È necessaria una maggiore sinergia con l’Ufficio scolastico regionale e dotare i Cpia di risorse utili a proporre ai giovani di almeno 15 anni i corsi di lingua necessari al loro corretto inserimento sociale».

Sul tema del diritto alla salute e al benessere delle persone minori con disabilità, preoccupa il dato che segnala un’alta percentuale di minori piemontesi in carico ai Servizi sociali (una media del 10%, che vede il Biellese “primatista” con l’11.5%).

Per quanto riguarda il fenomeno della dispersione scolastica Verzella ha affermato: «Strumenti di finanziamento tra cui quelli legati alle nuove Linee guida sull'orientamento incidono ben poco sul target più critico perché i fondi dedicati sono Pnrr e pur istituendo nuove figure, come tutor e orientatori, lo fa a invarianza finanziaria in relazione ai docenti del primo ciclo, quelli che dovrebbero agire preventivamente per scongiurare i fallimenti nel passaggio all’ordine successivo, non considerando poi la questione della formazione anche delle famiglie».

La consigliera biellese ha poi ribadito nel suo intervento: «La Regione deve concentrare più risorse di formazione professionale sugli alunni in uscita dalle “medie”: i corsi di questo tipo, gestiti dalle agenzie formative, sono inferiori ai reali bisogni e c’è il rischio di creare un circuito negativo che crea ulteriore dispersione scolastica».

C.S. Uff. Stampa Emanuela Verzella, G. Ch.

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