Credo che almeno l’ 80% della popolazione soffra di cervicalgia e lombalgia, questa problematica non insorge mai da un giorno all’altro ma è frutto di mesi o anni di movimento scorretto che noi percepiamo come “comodo” o naturale, ma di fatto è viziato da un blocco articolare di anca, ginocchio, caviglia… magari in seguito ad un intervento ad una di queste articolazioni, oppure dall’abitudine di stare seduti per troppe ore di seguito o sollevare carichi in modo scorretto.
Il trattamento di ernie o protrusioni presuppone un lavoro di test e anamnesi importante allo scopo di definire il grado e il tipo di “lesione”. È un lavoro sull'origine del sintomo, cioè sulla rimozione delle rigidità/limitazione locali articolari e miofasciali che si oppongono ad una posizione vertebrale ideale .. portandoci in posizione quantomeno antalgica ( ricerca della posizione non dolorosa) e al ripristino di mobilità delle strutture: la rimozione di tale rigidità alleggerisce la pressione determinata dalla protrusione/ernia e ristabilisce l'effetto pompa selle strutture nel drenaggio della colonna vertebrale.
Tale drenaggio può anche essere interferito da sofferenza dell'apparato digerente o del sistema circolatorio.. problema “viscero - parietale “ ( una colica renale che mi provoca dolore e flessione laterale , oppure al contrario subirne conseguenze per problema “ parieto -viscerali” disco cerebrale che irradia stimolo nervoso sul : cuore, stomaco etc..
Cosa succede?
1) Il disco è sotto un carico alterato e la muscolatura intorno a lui si irrigidisce, si contrae e le articolazioni, dalle più vicine alle più lontane, si adattano a quella muscolatura lavorando diversamente da quella che è loro normalità. Da qui il dolore diffuso alla schiena che sembra una coltellata ogni volta che ti alzi o starnutisci.
2) Il disco sporge dalla sua sede tanto da raggiungere la radice di un nervo, e toccandola fa “scaricare” al nervo segnali continui e scorretti che vanno a portare dolore e sensazione di formicolio a gluteo o gamba.
Il dolore che percepiamo è dato dalle strutture muscolari e nervose che circondano il disco, più che dal disco stesso. Avvertendo dolore ci muoviamo sempre di meno e sempre peggio. E ci trasciniamo il dolore per mesi finche non diventa invalidante. Non esiste una pillola che guarisce ernia e protrusione.
È necessario prima di tutto abbassare l’infiammazione locale con un breve periodo di riposo e con una fondamentale di gnosi strumentale ( Risonanza magnetica etc..) e corretta terapia prescritta da medico curante o specialista ortopedico. In questo caso l’osteopatia può agire per favorire il micromovimento e la microcircolazione locale e abbassare lo stato infiammatorio dell’area (l’osteopatia permette l’ottimizzazione della terapia farmacologica).
Il punto doloroso è spesso il centro di una vera “ragnatela” di vettori che condizionano e sono condizionati dal sistema: viscerale neurologico e muscolo circolatorio che come per una marionetta condizionano la persona con due obblighi: non cadere e tenere la testa al centro del baricentro con asse oculare orizzontale.
In questa fase l’osteopata agisce sui piccoli blocchi articolari vicini e lontani le vertebre in questione che possono essere potenziali concause “ primarie” del mal di schiena. Dolori che molte volte degenerano in tratti compresi dalla punta dei piedi all’apice del cranio, nonché tensioni viscerali che a loro volta ricondizioneranno nuovamente la nostra postura in toto.
CONCLUSIONE:
Ernia e protrusione non sono per sempre. Esse richiedono tempo e impegno per la guarigione. L' osteopatia è un valido strumento per ridurre i tempi di guarigione ed evitare che il problema si ripresenti.
È però fondamentale oltre ai trattamenti osteopatici, consigliare in molti casi ai pazienti un percorso correttivo o di rinforzo muscolo scheletrico, ma anche per altri “organi posturali “per disfunzioni: ocular, uditivi, gnatologiche , viscerali , podologicge etc con gli specialisti imputati a tali cure. al fine di ricordare sempre che i cosiddetti” tagliandi periodici” dall’osteopata ( l'osteopata è colui che ridona al corpo le condizioni perdute e non si sostituisce al chirurgo e tantomeno ai farmaci), ma con la sua rete di collaboratori è un buon lavoro ed impegno quotidiano da parte del paziente manterrà costante la salute e la forma psicofisica del paziente, esattamente come qualsiasi architettura o automobile dovrà essere in periodica ma costante revisione e manutenzione per durare nel tempo.