CULTURA E SPETTACOLI - 13 ottobre 2024, 08:30

Racconti di Grazia Deledda in concerto al “Cine Teatro Italia” di Lessona con “Le Voci del Tempo”

Sabato 19 ottobre 2024, alle ore 21:00, presso il “Cine Teatro Italia” di Lessona, andrà in scena “Voci del Tempo, GRAZIA, racconti di Grazia Deledda in concerto”. Mario Congiu – voce, chitarra e armonica. Marco Peroni – voce recitante.

Racconti di Grazia Deledda in concerto al “Cine Teatro Italia” di Lessona con “Le Voci del Tempo”

Lo spettacolo presentato dalla Filodrammatica Lessonese, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e al patrocinio del Comune di Lessona, è realizzato in collaborazione con il Circolo Culturale Sardo “Su Nuraghe” di Biella.

“Intenzionalmente libero da ogni riferimento possibile all'attualità, ‘GRAZIA’ è un sorprendente viaggio musicale nella letteratura di Grazia Deledda (Nuoro 1871 - Roma 1936), prima ed unica donna italiana a ricevere il Premio Nobel per la Letteratura, il 10 dicembre 1926”, scrive Mario Congiu, sardo di seconda generazione, autore dei testi che andranno in scena a Lessona.

Nella lettura dei racconti deleddiani, l’artista ritrova quella eco universale che dalla terra dei nuraghi ancora si propaga, confermando le motivazioni con le quali venne conferito alla scrittrice nuorese il prestigioso premio: «per la sua potenza di scrittrice, sostenuta da un alto ideale, che ritrae in forme plastiche la vita quale è nella sua appartata isola natale e che con profondità e con calore tratta problemi di generale interesse umano».

Vita, morte, amore, odio, natura, magia, miseria, ricchezza, destino si avvicendano nei racconti proposti dalla Compagnia “Le Voci del Tempo”. Li ripropongono in un intenso incedere fatto di canzoni originali – tratte dagli stessi racconti, composte ed eseguite dal musicista e cantante torinese di origini sarde Mario Congiu – e letture a cura dallo scrittore e performer eporediese Marco Peroni.

“In cerca di un po' di altrove, forse di quella ‘docenza dell'innocenza’ dei nostri nonni, come la chiama Amerigo Vigliermo”, Peroni riflette sulle parole di Vigliermo, direttore del Coro Bajolese, fondatore nel 1975 del Centro Etnologico Canavesano«Non bisogna fare un museo, attaccare il setaccio al muro, ma incentivare la gente a trovare la gente, questo è il senso della cultura popolare». “C'è uno spirito comune” - afferma Peroni - “in questo spettacolo in cui la cultura popolare è così forte e presente. Anche se le parole e le ispirazioni che le muovono provengono da una regione diversa dalla mia, mi sento per questo profondamente a mio agio”.

Simmaco Cabiddu