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CRONACA | 16 ottobre 2024, 12:40

Frodi online, la Polizia Postale di Biella sequestra 120mila euro

Un buon risultato ottenuto negli ultimi 4 mesi di indagine.

polizia postale

Frodi online, la Polizia Postale di Biella sequestra 120mila euro (foto di repertorio)

Solo negli ultimi quattro mesi, a fronte delle numerose denunce sporte dai cittadini rimasti vittima di reati informatici di carattere patrimoniale, la Sezione Operativa per la Sicurezza Cibernetica di Biella, grazie a complesse indagini di carattere informatico e patrimoniale, è riuscita a recuperare complessivamente la somma di oltre 118mila euro, inizialmente frodati in danno di cittadini biellesi che, in molti casi, avevano visto andare in fumo tutti i loro risparmi a causa di un click di troppo.

Nell'ottica della prevenzione di tali reati, la Polizia ricorda di diffidare dalla ricerca di facili guadagni che comportino la messa a disposizione della propria identità digitale e dei propri documenti personali per non meglio specificare attività di movimentazione di denaro, proposte non da persone in carne e ossa ma da ignote figure virtuali sulle piattaforme di messaggistica. Si tratta di fatto del fenomeno del “money muling”, che rischia di coinvolgere in prima persona anche il cittadino truffato in attività investigativa a suo carico, in relazione al riciclaggio di denaro sporco.

Al pari, sono irrealistiche prospettive di guadagno “sicuro” attraverso falsi investimenti in criptovaluta, proposti da intermediari non autorizzati: concedere loro modalità di accesso ai nostri dispositivi, o mettere a loro utilizzo importanti cifre di denaro, significa incorrere nell'immediata perdita totale del capitale da parte dell'investitore, solo apparentemente appagato da false rappresentazioni di remunerazione visibili su piattaforme create ad hoc dai truffatori.

Attenzione anche alle truffe legate alle false richieste di aiuto da parte di sedicenti parenti: prima di disporre un pagamento per aiutare la persone in difficoltà, occorre sincerarsi della reale identità del proprio interlocutore, anche attraverso conferme esterne, come ad esempio una telefonata o un messaggio alle utenze di cui disponiamo in rubrica. Infine, è bene ricordare che né la Polizia o altre forze dell'ordine, né gli istituti bancari richiederanno mai di comunicare, al di fuori dell'uso della applicazioni di home banking, codici personali o password temporanee. Se si riceve una telefonata di questo tipo si tratta certamente di un tentativo di phishing.

Redazione g. c.

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