POLITICA - 17 ottobre 2024, 11:42

Domani i lavoratori di Stellantis incrociano le braccia. In piazza anche "La Lancia di Verrone"

Ciampolini: "Nel giro dei prossimi due o tre anni temo vedremo uscire tutti noi, quelli della grande assunzione degli anni 88/89, fino ad arrivare ad un numero sempre più esiguo di dipendenti e forse all’estinzione"

Domani i lavoratori di Stellantis incrociano le braccia. In piazza anche "La Lancia di Verrone"

Riceviamo e pubblichiamo:

"I lavoratori di Stellantis e di tutto il settore automotive italiano sciopereranno venerdì 18 ottobre. Lo hanno deciso Fim, Fiom e Uilm, che organizzeranno una manifestazione nazionale a Roma. Nella capitale sarà presente una delegazione di lavoratori biellesi dello stabilimento di Verrone. Sulla situazione dell’azienda, ha scritto una lettera aperta che vale come un documento, il delegato sindacale Renzo Ciampolini.

«Negli ultimi anni sono diventato pessimista, con uno stabilimento che ormai conta 360 dipendenti (dai 1100 degli anni d’oro) e che continua a fare uscire dipendenti con le uscite incentivate - spiega il rappresentante sindacale della FIOM-CGIL - . Nel giro dei prossimi due o tre anni temo vedremo uscire tutti noi, quelli della grande assunzione degli anni 88/89, fino ad arrivare ad un numero sempre più esiguo di dipendenti e forse all’estinzione».

«La Lancia di Verrone, la chiamo ancora così, e non “Stellantis”, società della quale non mi riconosco, è l’unico stabilimento del gruppo in Italia che non fa cassa integrazione e i dipendenti, per fortuna non tutti, gongolano di questa situazione - racconta l’operaio -. Giusto per far loro mettere i piedi per terra, voglio evidenziare il fatto che i nostri maggiori clienti che producono veicoli commerciali leggeri, lo stabilimento ex Sevel di Atessa e lo stabilimento di Gliwice in Polonia, non navigano in buone acque. Il primo dopo anni di record di produzioni continua da giugno a dichiarare settimane di cassa integrazione e il secondo in Polonia che produce gli stessi furgoni (e del quale Stellantis aveva annunciato che non sarebbe entrato in concorrenza e non avrebbe danneggiato la produzione) annuncia di voler eliminare il turno di notte con un esubero di 500 lavoratori. Quindi, detto questo, spero di sbagliarmi ma la cassa integrazione secondo me è prossima anche per i lavoratori del nostro stabilimento. Mi auguro per i giovani che sono in forza allo stabilimento che lo stesso rimanga aperto ancora per decenni (anche se non ne sono così convinto). Tutto questo nel disinteresse generale e nell’assordante silenzio e indifferenza delle pubbliche istituzioni territoriali e regionali».

«Sono 36 anni che lavoro nello stabilimento di Verrone, sono delegato sindacale e rappresentante per la sicurezza - aggiunge -. È  stato bello, nei giorni scorsi, in occasione dell’open day per i cinquantenni della fabbrica, vedere che l’azienda abbia cercato di dare una bella immagine, di facciata, tagliando le piante che ormai si stavano appropriando della strada che porta allo stabilimento e di cercare un certo contegno, sistemando la piccola foresta che si era formata all’entrata, davanti alla portineria, praticamente quasi nascosta dalla natura».

«Quello che dà fastidio e che nonostante le mie segnalazioni, da anni, fa non si sia mai provveduto a dare un po’ di decoro alle aree esterne relax per i lavoratori - conclude Ciampolini -. Aree nelle quali, nelle giornate più torride dei giorni estivi, i lavoratori possono prendere una boccata d’aria nella pausa caffè o nella mezz'ora di refezione. Invece in questi spazi registriamo l’abbandono totale, con la natura che si riappropria dei propri spazi, le panche e le staccionate che delimitano la zona in stato di decadenza e abbandono totale»."

c.s.cgil biella, s.zo.