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ATTUALITÀ | 21 ottobre 2024, 18:30

Referendum sul lavoro: solo un piemontese su due andrebbe a votare. Ma sarebbe una valanga di Sì

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Referendum sul lavoro: solo un piemontese su due andrebbe a votare. Ma sarebbe una valanga di Sì

In Piemonte, il referendum sul lavoro promosso dalla CGIL sarebbe vicino al quorum. I dati sono di YouTrend, che ha effettuato un sondaggio sul territorio regionale a inizio settembre per la sezione piemontese del sindacato. Il risultato è che il 48% degli intervistati andrebbe a votare al referendum sul lavoro, con percentuali maggiori nella fascia 18-49 anni (58%), tra gli operai e impiegati (64%) e tra gli elettori di centrosinistra (74%), del Movimento 5 Stelle (68%) e del Terzo Polo (62%).

Sono comunque vicini al quorum anche i dati di chi andrebbe a votare tra gli elettori di centrodestra (48%) e tra i dirigenti, i quadri e i lavoratori autonomi (47%). La raccolta firme è adesso al vaglio della Corte Costituzionale, che deve decidere se la proposta di referendum sia o meno ammissibile. Nel caso in cui il referendum giunga alle urne, i quesiti posti ai cittadini italiani saranno quattro, per abrogare il lavoro a termine, la non responsabilità delle ditte appaltanti in caso di infortunio dei lavoratori, i licenziamenti illegittimi delle piccole imprese e l'impossibilità di reintegro del lavoratore in caso di licenziamento illegittimo.

Secondo il sondaggio, chi andrebbe alle urne in Piemonte voterebbe "sì" con una percentuale tra il 71% del primo quesito e il 77% del quarto. Per fare un paragone, in caso di referendum per abrogare l'autonomia differenziata, i "sì" sarebbero il 66% del totale, mentre chi andrebbe a votare sarebbe il 41%. A presentare i dati è stato Lorenzo Pregliasco, direttore di Youtrend. "Il sondaggio - ha spiegato - è stato effettuato su circa 1000 cittadini della Regione. Abbiamo prima misurato la percezione della notorietà, non era ancora stata avviata la campagna referendaria sulla cittadinanza, e in 4 su 10 avevano sentito parlare del referendum sull'autonomia differenziata mentre solo 1 su 10 di quello sul lavoro". 

"Si è molto discusso se un sindacato potesse usare un referendum come strumento di lotta sindacale - ha commentato il Segretario Generale di CGIL Piemonte, Giorgio Ariaudo - ma c'è un consenso su questi temi: un terzo di chi non ha votato alle politiche o alle amministrative ha dichiarato che voterebbe a un referendum. Quasi il 50% degli elettori di centrodestra andrebbe a votare questi referendum in Piemonte".

Francesco Capuano (Torino Oggi)

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