Se le giornate si accorciano e le temperature cominciano a scendere, può significare solo due cose: il Giardino Botanico di Oropa si avvia al riposo invernale.
Non vogliamo entrare assolutamente entrare nella diatriba “sì Halloween, no Halloween” ma il mondo naturale offre molti funghi e fiori spaventosi che, sicuramente, possono far venire i brividi come e forse più di quanto possa fare la tradizionale festa diventata ormai famosa in tutto il mondo.
1. Il polpo puzzolente (Clathrus archeri)
Con i suoi grandi tentacoli rossi che secernono una melma nera e appiccicosa, la struttura riproduttiva del polpo puzzolente ricorda quella di un mostro dei film di Halloween che prende vita.
Questo strano fungo, noto anche come dita del diavolo, si schiude da una struttura a forma di uovo che cresce tra lettiera di foglie e pacciame di trucioli di legno. È originario dell'Australia e della Nuova Zelanda, ma è stato introdotto in accidentalmente attraverso una sacca di lana destinata alle filature di Nord America, Asia e Europa (e nel Biellese…).
Oltre al suo aspetto terrificante, il Clathrus puzza di carne in putrefazione, per attirare insetti che poi diffondono le sue spore.
2. Il fungo zombi (Ophiocordyceps)
Ricorderete, ne abbiamo già parlato in occasione delle Giornate micologiche, si tratta di un fungo parassita mortale che cresce rapidamente all'interno del corpo delle sue vittime, nutrendosi delle loro viscere e prendendo il controllo delle loro menti: questo sì che è un incubo!
Una volta infettati, gli "zombie" (solitamente insetti e ragni) sono spinti ad arrampicarsi su una pianta e ad aggrapparsi. Da lì, l'insetto muore e il fungo emette lunghe ife che perforano il cadavere rilasciando spore che infettano altri insetti sfortunati.
Queste insidiose specie di funghi hanno ispirato il fungo del famoso videogioco e serie TV The Last of Us.
3. Il dente bilioso (Hydnellum peckii)
Nelle foreste di conifere profonde, buie e dense del Nord America e dell'Europa, potresti imbatterti in un gruppo di grandi denti sanguinanti nel sottobosco.
Questi non sono i resti di un mostro, ma le strutture riproduttive del dente bilioso, un fungo che, nonostante le apparenze inquietanti, non morde. Ma, al contrario, svolge un ruolo chiave nell'ecosistema della foresta in cui vive.
Sottoterra, il fungo forma una relazione reciprocamente vantaggiosa con le radici delle conifere. Gli alberi forniscono al fungo gli zuccheri prodotti dalla fotosintesi, mentre il fungo aiuta l'albero ad assorbire i nutrienti dal terreno.
4. Gli occhi di bambola (Actaea pachypoda)
Ti è mai capitato di avere la sensazione che qualcosa ti stesse osservando mentre passeggiavi in una foresta?
Potrebbe trattarsi degli occhi di bambola, pianta originaria dell'America settentrionale orientale. Le bacche, che assomigliano in modo inquietante a bulbi oculari su steli rossi e carnosi, sono incredibilmente tossiche per gli esseri umani e causano infarti e morte, se ingerite.
Fortunatamente per la pianta, molte specie di uccelli sono immuni a questi effetti tossici, il che consente loro di nutrirsi e diffondere i semi in lungo e in largo!
5. Le dita di morto (Xylaria polymorpha)
Chiunque sarebbe inorridito da dita fredde e morte che spuntano dal terreno. Fortunatamente, si tratta solo di dita di morto, un fungo comune che si trova in tutto il mondo.
Questo fungo è un saprotrofo, il che significa che si nutre di materiale organico morto. Spesso troverai dita di morto che crescono da ceppi di alberi marci, aiutando a restituire nutrienti al terreno mentre mangiano (bleah)!
6. Il fiore fantasma (Monotropa uniflora)
La pianta fantasma è una specie davvero inquietante, che prospera nell'oscurità del sottobosco delle foreste degli Stati Uniti e del Canada.
La sorprendente colorazione bianca di questa pianta deriva dalla sua totale mancanza di clorofilla, la sostanza che la maggior parte delle piante usa per la fotosintesi. Invece, la pianta fantasma è un parassita, che ruba i nutrienti dai funghi che crescono sulle radici degli alberi, in particolare faggi.
7. Le piante carnivore tropicali (Nepenthes)
Se siete venuti a trovarci al Selvatica Festival ve le ricorderete: le piante carnivore intrappolano e digeriscono le loro prede. Ma solo un gruppo è abbastanza affamato da nutrirsi di topi interi: le piante carnivore tropicali, note anche come Nepenthes.
Insetti ignari e piccoli roditori vengono attratti dal nettare dall'odore dolce, precipitano nella trappola a forma di brocca e non riescono più a fuggire.
Annegano in una pozza di liquido digestivo e vengono scomposti per essere assorbiti dalla pianta carnivora (slurp!).
8. Il giglio pipistrello (Tacca chantrieri)
Nel sottobosco umido e buio delle foreste pluviali tropicali, questo fiore nero potrebbe essere scambiato per ali di pipistrello dotate di viticci simili a baffi.
Questa inquietante specie di pianta, nota anche come fiore del diavolo, è in realtà una parente dell'igname (Dioscorea) ed è spesso utilizzata nella medicina tradizionale cinese per curare disturbi come l'ulcera gastrica e l'ipertensione e per alleviare le scottature.
9. La capsula della bocca di leone (Antirrhinum majus)
La comune bocca di leone è una popolare pianta da giardino, nonché un elemento fondamentale nei bouquet floreali. Sebbene prenda il suo nome comune dai petali che si chiudono di scatto quando vengono schiacciati, non è per questo che è nella nostra lista.
Una volta che il fiore finisce il proprio ciclo vitale, lascia dietro di sé una capsula di semi che assomiglia a un terrificante teschio ghignante. Forse è per questo che gli antichi Greci credevano che offrissero protezione da malattie, maledizioni e stregoneria quando piantati nei loro giardini.
10. L’orecchio di Giuda (Auricularia auricula-judae)
Un altro fungo unico nel suo genere, tra le parti del corpo che suscitano orrore, è il fungo orecchio di Giuda.
Diffuso in tutto il mondo, cresce sul legno in luoghi umidi e ombrosi; viene spesso raccolta per la cucina e utilizzata nella medicina cinse.
Sebbene queste stranezze auricolari possano essere avvistate in qualsiasi periodo dell'anno, è più frequente osservarle in autunno, soprattutto sugli alberi di sambuco.