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LINK | 06 novembre 2024, 07:00

Ricorso carta del docente per i docenti precari

È di tutta evidenza che il mancato accesso dei docenti precari alla Carta del Docente ha generato un acceso dibattito che ha portato ad un enorme contenzioso volto ad ottenere pari trattamento rispetto ai colleghi di ruolo.

Ricorso carta del docente per i docenti precari

È di tutta evidenza che il mancato accesso dei docenti precari alla Carta del Docente ha generato un acceso dibattito che ha portato ad un enorme contenzioso volto ad ottenere pari trattamento rispetto ai colleghi di ruolo. La Carta del Docente, introdotta dalla legge 107/2015, prevede un bonus annuale di 500 euro per la formazione e l'aggiornamento professionale, ma viene riconosciuto esclusivamente ai docenti di ruolo. Tale esclusione ha suscitato un malcontento generale, poiché anche i docenti precari, che svolgono compiti e responsabilità analoghe, necessitano di aggiornamento continuo.

Le motivazioni dei ricorsi

I ricorsi promossi per ottenere il bonus si fondano su importanti argomenti giuridici:

Disparità di trattamento: La Costituzione italiana e la normativa europea vietano discriminazioni tra lavoratori che svolgono le stesse mansioni. In questo caso, i docenti precari e quelli di ruolo si trovano in una situazione lavorativa analoga, ma ricevono trattamenti diversi per quanto riguarda l'accesso alla formazione.

Diritti sanciti dalla normativa europea: La Direttiva 1999/70/CE stabilisce l’obbligo di parità di trattamento tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato, per garantire condizioni di lavoro eque. Escludere i precari dalla Carta del Docente rappresenta, secondo i ricorrenti, una violazione di questo principio.

Formazione come diritto essenziale: La formazione professionale è considerata un diritto fondamentale che contribuisce alla qualità dell'insegnamento. La mancanza di accesso alla Carta del Docente limita le possibilità di aggiornamento dei docenti precari, con possibili ripercussioni anche sulla qualità didattica offerta agli studenti.

Le recenti decisioni giurisprudenziali

Negli ultimi mesi, diverse sentenze hanno dato ragione ai docenti precari, riconoscendo loro il diritto al bonus di 500 euro annui per la formazione. In particolare, sentenze dei giudici del lavoro su tutto il territorio nazionale hanno condannato il Ministero dell’Istruzione a pagare fino a 2.500 euro a ciascun ricorrente, corrispondenti ai bonus degli ultimi 5 anni. Gli avvocati Salvatore Giannattasio e Andrea Giannattasio dello studio legale GiustiziaScuola sono stati tra i principali promotori di queste iniziative legali, sostenendo che escludere i precari sia iniquo e contrario alle leggi vigenti.

Cosa aspettarsi per il futuro

Sebbene le sentenze favorevoli rappresentino un passo in avanti, il percorso verso una soluzione definitiva non è ancora concluso. Per sanare questa disparità in modo stabile e uniforme, sarebbe necessaria una modifica normativa che estenda il diritto alla Carta del Docente anche ai precari. Una riforma di questo tipo garantirebbe l’equità di trattamento e favorirebbe lo sviluppo professionale di tutti i docenti, indipendentemente dalla tipologia del contratto.

Conclusioni

L'accesso alla Carta del Docente per i precari resta una questione aperta che mira a garantire parità di trattamento e opportunità di formazione per tutti i docenti italiani. Mentre le recenti decisioni giudiziarie rappresentano un precedente positivo, la battaglia è ancora in corso, e l’unico strumento per ottenere il bonus continua a essere il ricorso legale. Per chi fosse interessato ad approfondire, maggiori informazioni sul ricorso sono disponibili sul sito di GiustiziaScuola al seguente link: https://giustiziascuola.com/ricorso-carta-del-docente-e-500/



 

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