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ATTUALITÀ | 09 novembre 2024, 16:15

Ciclisti e codice della strada: quando non conoscere le regole è un ostacolo alla sicurezza

Ciclisti e codice della strada: quando non conoscere le regole è un ostacolo alla sicurezza

Ciclisti e codice della strada: quando non conoscere le regole è un ostacolo alla sicurezza

Il numero di ciclisti è in costante aumento. La bicicletta, vista come un mezzo di trasporto ecologico, economico e salutare, sta guadagnando terreno ovunque. Tuttavia, dietro questa crescita c'è una realtà preoccupante: molti ciclisti, pur utilizzando quotidianamente la bici, non conoscono a fondo il codice della strada specifico per i velocipedi.

Nel panorama urbano, il ciclista è un attore che si muove tra le auto, le moto, i pedoni e, spesso, tra le norme non sempre chiare o applicate con coerenza. Eppure, la conoscenza delle regole di circolazione, sia da parte degli automobilisti che dei ciclisti stessi, è fondamentale per garantire la sicurezza di tutti. Se il codice della strada per i veicoli a motore è ormai ben conosciuto e regolato, quello per i ciclisti sembra essere un terreno ancora troppo poco esplorato.

Stando alle rilevazioni delle forze dell'ordine e alle indagini condotte da diversi enti una delle principali lacune riguarda la comprensione delle regole relative alla posizione in strada. Molti ciclisti ignorano, ad esempio l’importanza di segnare correttamente le proprie intenzioni di manovra e spesso dimenticano di usare la mano per segnalare una svolta, un comportamento che potrebbe evitare numerosi incidenti.

Un altro aspetto trascurato riguarda l'uso dei dispositivi di sicurezza. Sebbene il casco non sia obbligatorio per legge in tutte le circostanze (ma solo per i minorenni), l'assenza di tale protezione aumenta significativamente il rischio di lesioni gravi in caso di incidente. Eppure, molti ciclisti, soprattutto i più giovani, continuano a ignorare l'importanza di questo semplice accorgimento.

La formazione come chiave di volta

La situazione potrebbe migliorare se venissero implementati percorsi di educazione stradale mirati anche ai ciclisti. In molte scuole e associazioni di ciclismo, infatti, si organizzano corsi di formazione sulla sicurezza stradale, ma l’offerta è ancora troppo limitata. L'insegnamento delle regole della strada, non solo per chi guida un'automobile, ma anche per chi usa la bicicletta, dovrebbe essere parte integrante del sistema educativo, magari anche con un aggiornamento continuo per gli adulti, che possono trovarsi a circolare in contesti urbani sempre più complessi.

Inoltre, sarebbe utile promuovere una maggiore consapevolezza tra i ciclisti riguardo ai propri diritti e doveri, in modo che possano difendersi meglio in caso di conflitti con altri utenti della strada. L’adozione di app e dispositivi che forniscano informazioni in tempo reale sui comportamenti da tenere in strada potrebbe essere una strada percorribile per integrare la formazione pratica.

Un cambiamento culturale necessario

Il rispetto delle regole non riguarda solo la sicurezza, ma anche il buon convivere con gli altri utenti della strada. La visione di una città più sicura e a misura di bicicletta non può prescindere dalla diffusione di una cultura del rispetto reciproco, che coinvolga ciclisti, automobilisti e pedoni. Ognuno deve essere consapevole del proprio ruolo e delle proprie responsabilità.

Nel panorama attuale, spesso l'incomprensione tra ciclisti e automobilisti può derivare proprio dalla mancata conoscenza delle regole da parte dei primi. Un ciclista che non rispetta una segnaletica o una preferenza di passaggio può, infatti, mettere a rischio non solo la propria vita, ma anche quella degli altri. Per questo motivo, una maggiore educazione stradale per i ciclisti non deve essere solo una necessità, ma una priorità per tutti.

Le biciclette sono ormai una presenza stabile nelle città italiane, ma affinché la loro diffusione non diventi un problema di sicurezza, è essenziale che tutti gli utenti della strada conoscano e rispettino le regole. Questo vale non solo per chi guida un'auto, ma anche e soprattutto per chi pedala. Se le biciclette sono il futuro della mobilità urbana, dobbiamo garantire che il futuro sia un posto sicuro per tutti.

Ma cosa dice il codice della strada per la circolazione dei velocipedi?

Art. 182. Circolazione dei velocipedi.

1. I ciclisti devono procedere su unica fila in tutti i casi in cui le condizioni della circolazione lo richiedano e, comunque, mai affiancati in numero superiore a due; quando circolano fuori dai centri abitati devono sempre procedere su unica fila, salvo che uno di essi sia minore di anni dieci e proceda sulla destra dell'altro.

((1-bis. Le disposizioni del comma 1 non si applicano alla circolazione dei velocipedi sulle strade urbane ciclabili)).

2. I ciclisti devono avere libero l'uso delle braccia e delle mani e reggere il manubrio almeno con una mano; essi devono essere in grado in ogni momento di vedere liberamente davanti a se', ai due lati e compiere con la massima liberta', prontezza e facilita' le manovre necessarie.

3. Ai ciclisti e' vietato trainare veicoli, salvo nei casi consentiti dalle presenti norme, condurre animali e farsi trainare da altro veicolo.

4. I ciclisti devono condurre il veicolo a mano quando, per le condizioni della circolazione, siano di intralcio o di pericolo per i pedoni. In tal caso sono assimilati ai pedoni e devono usare la comune diligenza e la comune prudenza.

5. E' vietato trasportare altre persone sul velocipede a meno che lo stesso non sia appositamente costruito e attrezzato. E' consentito tuttavia al conducente maggiorenne il trasporto di un bambino fino a otto anni di eta', opportunamente assicurato con le attrezzature, di cui all'articolo 68, comma 5.

6. I velocipedi appositamente costruiti ed omologati per il trasporto di altre persone oltre al conducente devono essere condotti, se a piu' di due ruote simmetriche, solo da quest'ultimo. PERIODO SOPPRESSO DAL D.LGS. 10 SETTEMBRE 1993, N. 360.

7. Sui veicoli di cui al comma 6 non si possono trasportare piu' di quattro persone adulte compresi i conducenti; e' consentito anche il trasporto contemporaneo di due bambini fino a dieci anni di eta'.

8. Per il trasporto di oggetti e di animali si applica l'art. 170.

((9. I velocipedi devono transitare sulle piste loro riservate ovvero sulle corsie ciclabili o sulle corsie ciclabili per doppio senso ciclabile, quando esistono, salvo il divieto per particolari categorie di essi, con le modalita' stabilite nel regolamento. Le norme previste dal regolamento per la circolazione sulle piste ciclabili si applicano anche alla circolazione sulle corsie ciclabili e sulle corsie ciclabili per doppio senso ciclabile)).

9-bis. Il conducente di velocipede che circola fuori dai centri abitati da mezz'ora dopo il tramonto del sole a mezz'ora prima del suo sorgere e il conducente di velocipede che circola nelle gallerie hanno l'obbligo di indossare il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilita', di cui al comma 4-ter dell'articolo 162. (99)

9-ter. Nelle intersezioni semaforizzate, sulla base di apposita ordinanza adottata ai sensi dell'articolo 7, comma 1, previa valutazione delle condizioni di sicurezza, sulla soglia dell'intersezione puo' essere realizzata la casa avanzata, estesa a tutta la larghezza della carreggiata o della semicarreggiata. La casa avanzata puo' essere realizzata lungo le strade con velocita' consentita inferiore o uguale a 50 km/h, anche se fornite di piu' corsie per senso di marcia, ed e' posta a una distanza pari almeno a 3 metri rispetto alla linea di arresto stabilita per il flusso veicolare. ((L'area delimitata e' accessibile attraverso una corsia o da una pista ciclabile di lunghezza pari almeno a 5 metri, situata sul lato destro in prossimita' dell'intersezione)).

redazione c

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