"Noi stiamo lavorando per avere le Atp Finals altri cinque anni a Torino. La Federtennis ci ha scritto e chiesto la disponibilità ad andare incontro ad alcune esigenze, per tenere l'evento fino al 2030. Noi stiamo lavorando per queste condizioni". A dirlo è il presidente della Regione Alberto Cirio, durante la visita al Fan Village allestito davanti all'Inalpi Arena per il torneo tennistico.
Domenica prossima, come preannunciato in conferenza stampa dal presidente delle Atp Andrea Gaudenzi, verranno annunciate delle novità per il futuro dell'evento. Torino si è candidata ad ospitare gli otto migliori tennisti al mondo per altri cinque anni, dal 2026 al 2030. Una delle ipotesi in campo è che la manifestazione sportiva si svolga per i primi due anni del prossimo quinquennio nel capoluogo piemontese, come risarcimento per le due prime edizioni segnate dalle restrizioni per il Covid, per poi svolgersi a Milano.
Una possibilità che Cirio bolla come "residuale", aggiungendo poi: "Le Atp sono qui e funzionano bene: i team e turisti sono contenti. Giustamente la Federtennis ha avanzato una serie di istanze, che sono delle condizioni per poter impostare una possibile prosecuzione del rapporto. Noi a quelle istanze, come Regione e Comune, abbiamo risposto positivamente". Tra la richieste, c'era che la Regione e il Comune aumentassero il contributo alla manifestazione. Solo per l'ente guidato da Cirio si parlerebbe di un incremento, dai 7.5 milioni stanziati dal 2021 in avanti, ad una cifra tra i 10 ed 15 milioni. Il governatore al momento non si sbilancia sulle cifre ma riconosce come i costi siano più ampi e debbano essere aggiornati gli stanziamenti.
Tra le indiscrezioni emerse oggi è che Torino possa entrare nel calendario tennistico del circuito mondiale ospitando un torneo Atp 500, il terzo gradino per importanza dopo i quattro appuntamenti del Grande Slam e i Master 1000. Un evento, come chiarisce Cirio, "che deve essere complementare, non sostitutivo". Per il governatore è positivo ospitare un torneo Atp 500 "purché non diventi un'ipotesi da premio di consolazione, come qualcuno ha immaginato. Noi non vogliamo essere consolati, si consola chi è triste perché ha perso. Noi vorremmo continuare a vincere, come stiamo facendo bene in questa città ed in questo Piemonte, che per la prima volta è davvero con tutti i riflettori del mondo".