ATTUALITÀ - 14 novembre 2024, 18:20

Tavolo Stellantis a Roma, Chiorino: “Azienda rispetti gli impegni presi”

Tavolo Stellantis a Roma, Chiorino: “Azienda rispetti gli impegni presi”

“La realizzazione del progetto che oggi ci ha presentato Stellantis sarà il termometro che misurerà la credibilità dell’azienda stessa. Il rilancio dell’auto italiana è una responsabilità che non può essere delegata: è fondamentale che Stellantis rispetti gli impegni presi e che investa in Italia, vale tanto per gli investimenti quanto per la produzione delle batterie. Proprio come ribadito dal Governo Meloni e dal Ministro Urso, non possiamo accettare alcun piano che ci renda dipendenti dalla Cina o da altri paesi e che non contempli il pieno rilancio e sviluppo dell’automotive italiano".  

Lo ha dichiarato Elena Chiorino, vicepresidente della Regione Piemonte, a seguito del tavolo Stellantis convocato dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e riunitosi oggi a Roma, presso il Mimit.  “La posizione del Governo Meloni e del ministro Urso - che ringrazio per il continuo impegno in questo tavolo - è chiara e condivisibile: l’Europa non può permettersi di essere miope e - a partire dalla revisione delle sanzioni - deve cambiare la politica industriale nel settore dell’auto il prima possibile, perché non possiamo perdere nemmeno un giorno se vogliamo salvare gli stabilimenti, a partire da Mirafiori” ha precisato il vicepresidente.

“Ritengo doveroso rinnovare l'impegno della Regione Piemonte e del presidente Alberto Cirio per garantire il massimo supporto sia alla riconversione sia ai lavoratori del settore. Non lasceremo indietro nessuno, perché il futuro dell’automotive italiano è una questione di produzione manifatturiera strategica e quindi di imprese, di lavoratori, di famiglie che meritano di essere tutelati in ogni fase di questo delicato processo di transizione. A loro deve essere garantito un futuro che non può prescindere dalla filiera strategica dell’automotive " ha concluso Chiorino.

c. s. Regione Piemonte g. c.