Music Cafè - 01 dicembre 2024, 08:00

Riascoltati per voi: Gary Moore - Power of the Blues (2004)

Riascoltati per voi: Gary Moore - Power of the Blues (2004)

Quarantaquattresimo appuntamento per la rubrica “Riascoltati per voi”. Quest’oggi vi voglio presentare l’album di un chitarrista che ha fatto la storia del blues, ossia Gary Moore. Dopo anni di esplorazioni in vari generi musicali, nel 2004 Gary Moore pubblica "Power of the Blues”. Il disco, infatti si distingue per il ritorno alle radici blues dell’artista irlandese e si colloca in una discografia già ricca e variegata, caratterizzata da influenze jazz, rock e, appunto, blues. Rispetto ad altri lavori, come "Still Got the Blues" (del 1990) e "After Hours" (di due anni più tardi), "Power of the Blues" rappresenta un'affermazione più diretta e autentica dell’amore che aveva il chitarrista per il blues tradizionale.

Pubblicato vent’anni fa, "Power of the Blues" lo si può definire come un'immersione profonda e appassionata nel genere che ha reso Gary Moore una celebrità a livello mondiale. Questo album non è semplicemente una raccolta di canzoni, ma un viaggio emozionante attraverso le diverse sfaccettature del blues, interpretate con la maestria e la passione che hanno sempre contraddistinto lo stile del chitarrista di Belfast.

L'album si presenta come un viaggio sonoro molto coinvolgente. Si passa dalle ballate malinconiche e introspettive come "Memory Pain” (l’intro omaggia un po’ Hendrix), e “Torn Inside”, a brani più energici e ritmati come "Power of the Blues" e "Getaway Blues", dove la sua chitarra esplode in assoli virtuosistici da paura. Non mancano momenti di pura energia blues, come nella cover di "I Can't Quit You Baby”, dove il chitarrista sforna una performance da pelle d’oca!

Uno degli aspetti più interessanti di "Power of the Blues”, è la capacità di Gary Moore di coniugare la tradizione blues con un approccio innovativo e personale. Da un lato, l'album rende omaggio ai grandi maestri del genere attraverso reinterpretazioni appassionate dei loro classici, mentre dall’altro, Gary Moore imprime un segno distintivo in ogni brano, dimostrando una padronanza tecnica e una creatività che lo collocano tra i più grandi chitarristi della storia del blues.

Forse non sarà il suo album migliore, però a mio modesto parere, "Power of the Blues" è un tuffo nel blues più puro! E’ un album in pieno stile blues-rock, che va oltre la semplice esecuzione musicale, ma riesce a trasmettere un'energia e una passione che solo i più grandi artisti sono in grado di fare ed emozionare.

I miei brani preferiti sono: “Power of the Blues”; ”I Can't Quit You Baby”; "That's Why I Play the Blues”; "There's a Hole” e “There's a Hole”

Voto: 8,5

Tracce:

1) Power of the Blues – 2:30

2) There's a Hole – 5:38

3) Tell Me Woman – 2:53

4) I Can't Quit You Baby – 5:48

5) That's Why I Play the Blues – 4:05

6) Evil" (Howlin' Wolf cover) – 2:42

7) Getaway Blues – 3:42

8) Memory Pain – 4:52

9) Can't Find My Baby – 3:34

10) Torn Inside – 5:37

Durata: 41 minuti.

Formazione:

Gary Moore (chitarra, voce); Jim Watson (tastiere); Darrin Mooney (batteria) e Bob Daisley (basso).

Vorrei tanto conoscere le vostre opinioni personali, sono curioso di sapere che cosa ne pensate non solo di “Power of the Blues” ma anche di Gary Moore e della sua musica.

Al prossimo riascolto…

Andrea Battagin