Il 23 novembre si è tenuto presso l’Ospedale di Biella il convegno “Medicina di Genere: tra esperienza e progettazione”, con l'obiettivo di fornire un quadro generale sulla situazione nazionale e regionale e di avviare la progettazione delle attività future in Medicina di Genere (MDG) presso l’Azienda Sanitaria biellese. Il convegno rientra in un percorso di formazione specifica avviato dall’ASL di Biella in ottemperanza all’art. 3 della Legge 3/2018 “Applicazione e diffusione della medicina di genere nel Servizio Sanitario Nazionale” volto ad introdurre un approccio in medicina attento alle differenze di genere e di sesso.
“La Regione Piemonte è stata la prima a recepire il Decreto Ministeriale del 13/6/2019 contenente il Piano per l’applicazione e diffusione della Medicina di Genere varando la DGR 21/7270 del 2023. Con questo atto sono state riconosciute le diversità nei generi in tutti gli aspetti sanitari, con quattro aspetti di intervento: percorsi clinici di prevenzione, diagnosi e cura, prevenzione, ricerca ed innovazione, formazione e aggiornamento professionale e infine la comunicazione e informazione.” – ha commentato la dott.ssa Enrica Ciccarelli, Endocrinologa e Presidente Associazione Italiana Donne Medico sezione metropolitana di Torino – “Al piano regionale è stata allegata una scheda di sintesi con 20 azioni di intervento tra i quali l’istituzione di gruppi tecnici aziendali sulla MDG, la ricognizione e analisi dei percorsi diagnostico-terapeutico e assistenziali in uso con ottica di genere, l’avvio di progettualità condivise con Università e con Aziende Sanitarie Regionali, l’attivazione di canali di comunicazione e informazione con la popolazione e la formazione e aggiornamento di tutte le professioni sanitarie. I professionisti sanitari che operano nelle strutture ospedaliere biellesi e nel territorio biellese partecipano attivamente a tutte le attività”.
Responsabili scientifici del convegno sono stati il dott. Francesco Leone, Direttore S.C. Oncologia ASL BI e Referente Aziendale MDG e la dott.ssa Maria Ruggieri, Responsabile S.S. Medicina del Lavoro ASL BI e CO-Referente Aziendale MDG. Durante la prima parte della giornata è stato presentato lo stato dell’arte della Medicina di Genere, analizzando in particolare gli sviluppi conseguiti a livello regionale e locale. Tra i relatori sono intervenuti professionisti di riferimento per la Medicina di Genere tra cui la dott.ssa Sara Baccarini, ricercatrice del Center of Gender-Specific Medicine dell’Istituto Superiore di Sanità, la dottoressa Enrica Ciccarelli e la dott.ssa Tiziana Vavalà, membri del Comitato tecnico MDG della Regione Piemonte e la dott.ssa Paola Possanzini, dall'AUSL Romagna, vicepresidente AMIGAY onlus.
La dottoressa Roberta Gallo, infermiera referente Primary Nursing dell’ASL BI, ha presentato il modello organizzativo inclusivo della cartella infermieristica. A seguire, ci si è concentrati su alcune patologie neurologiche, andando ad analizzare come il sesso e il genere possono influire sullo sviluppo e sulla cura in particolare della sclerosi multipla e delle cefalee. Durante questo approfondimento sono intervenuti la dott.ssa Simona Malucchi, della Neurologia dell’AOU San Luigi di Orbassano, e il dott. Massimo Mongiovetti, della S.C. Neurologia. La dott.ssa Annarita Conconi, Responsabile della S.S. Ematologia, ha illustrato come impostare la ricerca clinica. Il convegno si è concluso con dei lavori di gruppo su tematiche di natura medica, chirurgica e psichiatrica/psicologica, a dimostrazione del fatto che la Medicina genere specifica riguarda tutti gli ambiti medici e sanitari.
Questa sessione ha visto la partecipazione del dott. Carlo Somaglino, della S.C. Chirurgia Generale e dell’infermiera Loretta Gianoglio per l'area tematica chirurgica; il Direttore della S. C. Medicina Interna, dottor Giovanni Pivano e la dottoressa Barbara Bragante, Direttore della S.C. Distretto con la Coordinatrice Infermieristica delle Cure Primarie Distretto, Rosalia Buttà sono intervenuti per l'area medica e infine il dottor Carlo Ignazio Cattaneo, Direttore della S.C. Psichiatria con la psicologa Roberta Rossi per l'area tematica psichiatrico-psicologica. La Medicina di Genere è un approccio che abbraccia tutte le discipline biomediche poiché tiene in considerazione le differenze di sesso e di genere che influenzano lo stato di salute e di malattia dell’individuo. I dati epidemiologici e statistici nazionali ed europei individuano delle differenze di incidenza tra le patologie; alcune, come le malattie cardiovascolari, colpiscono maggiormente i maschi mentre altre, come le malattie neurodegenerative, hanno un’incidenza maggiore nelle femmine. Differenze tra i due sessi sono state riscontrate anche in riferimento al sistema immunitario, diversamente regolato tra maschi e femmine e nella risposta e nel metabolismo dei farmaci.
“Numerose malattie presentano differenze associate al sesso e genere nell’incidenza, nei sintomi, nella progressione, nella risposta alle malattie, nella risposta alle terapie e anche nella prognosi, a causa di fattori che non sono solo di tipo biologico ma anche fattori associati al genere” – ha commentato la dott.ssa Sara Baccarini – “L’obiettivo generale della MDG risiede nella creazione del miglior percorso medico e di cura per ogni individuo rafforzando quindi il concetto di medicina personalizzata”. “Una delle discipline mediche in cui la Medicina di Genere ha avuto un forte impatto è l’oncologia” – ha proseguito Sara Baccarini – “I dati di mortalità del Sistema Informatico Europeo sul cancro del 2022 e i dati d’incidenza pubblicati dallo International Agency for Research on Cancer nel 2023 indicano che tra i tumori maligni che non coinvolgono tessuti riproduttivi, quelli al polmone, al colon retto, alla vescica e allo stomaco sono più frequenti in soggetti di sesso maschile, mentre quelli della tiroide e del pancreas colpiscono più spesso gli individui di sesso femminile”.