Animalerie - 10 dicembre 2024, 09:00

"Mi chiamo Yago e ho bisogno del tuo aiuto" FOTO

Yago apparteneva al maestro di Judo Salvatore Azzarello. Rimasto solo dopo la morte del suo papà umano si è ammalato. Leggi la sua storia

"Mi chiamo Yago e ho bisogno del tuo aiuto"

"Mi chiamo Yago e la mia storia l'hai già letta sicuramente ma ti chiedo di fermarti ancora una volta ascoltando il tuo cuore. Sono un amstaff e quindi saprai che è un luogo comune definirmi famelico, mangiatore di uomini o di cani, ma chi si è avvicinato a me in questi mesi ha trovato solo un testone dolce, famelico si, ma di affetto. Vivevo sereno in un giardino aspettando il ritorno del mio papà umano. Era solito fare la notte in un centro di accoglienza e poi tornava a casa a farmi la colazione.

Avevo notato che era più stanco del solito nell'ultimo periodo, ma non avrei mai pensato che quella sua ordinaria carezza sarebbe stata l'ultima. Dopo mesi ad attendere il rumore della sua auto si sono presentati dei suoi amici per portarmi in un'altra casa. Ero un po' preoccupato perchè alcuni di quegli amici parlavano di canile ed io che ho superato i dodici anni non sarei sopravvissuto in una gabbia per sempre. 

Così ho cambiato casa e sono finito in una pensione per cani con dei confini più ristretti rispetto al mio giardino ma perlomeno riesco a sgambettare un paio di volte al giorno. Purtroppo dopo poco tempo mi sono ammalato e ho dovuto essere operato e come per la pensione, vivere per me ha un prezzo alto. Un costo per dormire e mangiare, un costo per essere operato e un costo per gli esami di controllo.

Non sono più giovane e quel poco tempo che mi rimane vorrei passarlo sereno con le persone che ora si occupano di me, senza essere un peso per nessuno e spero che tu che leggi possa aiutarmi. Puoi anche venire a trovarmi, ho sempre un bacio pronto per chi abbia voglia di passare un po' di tempo con me".

La storia di Yago:

  • Nasce nel marzo del 2012 e viene adottato dal Maestro di Judo Salvatore Azzarello che lo va a prendere in provincia di Padova ancora cucciolo.

  • Vive con lui tutti questi anni in assoluta tranquillità condividendo lo spazio del giardino e l’appartamento con le visite dell’amica Martina, che spesso lo porta a passeggio in giro per Chiavazza.

  • Un anno fa il maestro si ammala e passa i suoi ultimi mesi di vita in ospedale. Muore purtroppo i primi giorni di gennaio ed inizia a questo punto la corsa per salvare Yago dal canile. Chi vorrebbe prenderlo purtroppo si ritrova ad avere già animali in casa o problematiche di lavoro.

  • Tramite Paolo Borri, educatore cinofilo, si trova una pensione a Mongrando.

  • Yago inizia la sua nuova vita presso questo centro dove ha la fortuna di essere monitorato quotidianamente, ma con dei costi mensili a cui far fronte. In un primo momento abbiamo provato la via dell’adozione, ma con scarsi risultati, anche abbastanza scontati: 12 anni compiuti, sempre abituato a star fuori, se non per i rientri serali, la razza che incute timore e qualche acciacco dovuto all’età. Oltre ad una forma tumorale benigna infatti, che ha causato l’asportazione della milza, Yago deve prendere quotidianamente delle pastiglie per contenere crisi epilettiche di cui ha sofferto.

  • E’ a tutti gli effetti un anziano a cui bisogna prestare amorevoli cure e non possiamo permetterci che qualcuno lo prenda in adozione per qualche giorno per poi riportarlo non soddisfatto.

  • Ciò che chiediamo è un piccolo contributo per poter proseguire nel gestirlo con tutto l’amore di cui ha bisogno. A tal proposito abbiamo creato un conto Pay pal per contribuire alle spese.


    Per chi volesse aiutare Yago (La sua storia è stata verificata dalla redazione e le persone che lo stanno aiutando hanno a cuore solo il bene di Yago): 
    https://www.paypal.com/pools/c/9ahbhpMPJN

Tra le molte iniziative organizzate per aiutare Yago Domenica 1 dicembre, si è svolto un mini evento in via Marconi a Biella che ha visto tanti amici accorsi per dare ognuno il proprio contributo. Tra loro il gruppo di motociclisti Protectors di Biella che hanno preso a cuore la storia del cagnolone.

 

 


 

redazione c