Sono 4.370 i contratti programmati dalle imprese delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli per il mese di dicembre 2024, pari al 18,4% delle entrate complessive previste a livello regionale.
Tratti comuni alle quattro realtà del territorio sono l’alta percentuale, superiore al 66% delle entrate previste, di contratti a termine; la domanda di occupazione espressa da un numero relativamente basso di imprese sul totale (15% a Vercelli e 14% nelle altre province); una difficoltà di reperimento che supera il 50% delle entrate previste in tutte le province e una richiesta di esperienza professionale specifica, o quantomeno nello stesso settore, che caratterizza in misura prevalente la domanda di lavoro (percentuale che, nel dettaglio, si attesta al 59% per Novara, al 60% per Biella, al 65% per Verbania e al 67% per Vercelli).
Ferme restando le diverse vocazioni economiche dei territori, in linea generale, sono i settori dei servizi di alloggio e ristorazione e del commercio a esprimere una parte consistente della domanda di lavoro nelle province dell'Alto Piemonte.
Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ANPAL, ed elaborate dal Servizio Studi della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte.
Nel dettaglio dati e confronti della provincia di Biella
Le entrate programmate a dicembre 2024 sono 620; nel 34% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 66% saranno a termine.
Si concentreranno per il 63% nel settore dei servizi e per il 59% nelle imprese con meno di 50 dipendenti.
Il 21% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota superiore alla media nazionale (18%).
In 53 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati.
Il 15% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 28% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni.
Il settore a esprimere il più alto fabbisogno è quello dei servizi di alloggio e ristorazione (110 entrate previste), seguito dalle industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature e dal commercio (90 in entrambi i settori), dai servizi alle persone (80) e infine dalle costruzioni (40).
Le dinamiche occupazionali nelle province piemontesi offrono uno spaccato interessante delle priorità economiche e delle difficoltà di reperimento del personale. Un confronto tra le province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli mette in luce differenze significative sia nelle prospettive contrattuali sia nei settori di maggiore fabbisogno.
Biella: percentuale più alta di contratti stabili e focus su personale qualificato
Con 620 entrate programmate, Biella mostra una percentuale di contratti stabili del 34%, superiore a tutte le altre province (Novara 27%, Vercelli 25%, Verbano Cusio Ossola 22%), dato che indica una maggiore propensione ad offrire stabilità lavorativa. Inoltre, il 21% delle entrate è destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, superando non solo le altre province piemontesi ma anche la media nazionale (18%).
La quota di personale laureato richiesto è del 15%, anch'essa superiore a quella di Novara (11%), Vercelli (9%) e Verbano Cusio Ossola (6%), evidenziando la presenza di settori che richiedono competenze tecniche avanzate, come le industrie tessili, dell'abbigliamento e delle calzature (90 le entrate previste). Come nelle altre province, anche a Biella la maggior parte delle entrate (63%) è prevista nel settore dei servizi. Tuttavia, la difficoltà di reperire i profili desiderati è segnalata nel 53% dei casi, un dato in linea con Vercelli (54%) e leggermente inferiore al Verbano Cusio Ossola (57%).