Nel corso dei primi nove mesi del 2024 il valore delle esportazioni dell’Alto Piemonte, area costituita dalle quattro province di Biella, Novara, Vercelli e Verbano Cusio Ossola, si è attestato sopra i 9,4 miliardi di euro, registrando un lieve aumento in termini di valore, pari al +2,6%, rispetto al corrispondente periodo del 2023.
Il dato deriva da dinamiche eterogenee dei principali settori di attività economica: in particolare il tessile abbigliamento (che rappresenta ben il 30,9% dell’export totale del quadrante) ha registrato un aumento del +8,9%, trainato dalla componente abbigliamento delle province di Vercelli e Novara, mentre le lavorazioni tessili, in particolare del Biellese, sono risultate in evidente contrazione.
Altri settori rappresentativi della vocazione industriale del territorio hanno riscontrato delle difficoltà. La produzione di macchinari (che incide per il 19,7% dell’export totale dell’area) ha registrato un arresto nel trend di crescita (-4%), mentre il comparto chimico (che rappresenta 13,5% del valore globale delle esportazioni) ha evidenziato una sostanziale stazionarietà (+0,5%).
Le differenze tra le attività economiche si riflettono anche a livello territoriale: la provincia di Vercelli, che in valori assoluti incide per il 27% sulle esportazioni di quadrante, ha evidenziato l’incremento più significativo, con un aumento del +9,1% rispetto allo scorso anno, il miglior risultato tra tutte le province piemontesi.
La provincia di Novara, che esprime il 51,8% del valore delle esportazioni del Piemonte Orientale, ha registrato un aumento del +4,4%, posizionandosi al terzo posto nella classifica delle performance regionali.
Il Verbano Cusio Ossola ha riscontrato una sostanziale stazionarietà, con una variazione pari al +1,8% rispetto allo stesso periodo del 2023 (quarto posto nella classifica piemontese), a fronte di un peso sull’export di quadrante del 6,7%.
La provincia di Biella, che copre una quota del 14,5% dell’export dell’area, ha registrato la contrazione maggiore, anche a livello regionale, pari al -12,2%, con un calo di tutti i principali comparti.
Allargando lo sguardo al contesto regionale e nazionale, il dato complessivo dell’Alto Piemonte, pari a +2,6%, si colloca al di sopra della media totale sia piemontese (-3,5%) che italiana (-0,7%). Le vendite all’estero delle quattro province rappresentano nel complesso il 20,6% del totale delle esportazioni del Piemonte, quarta regione esportatrice d’Italia.
Guardando ai principali mercati di sbocco, Germania e Francia si confermano i principali partner commerciali per tutte le realtà provinciali, con alcune importanti differenze a livello locale.
«Nei primi nove mesi del 2024 le esportazioni hanno continuato a mostrare risultati molto differenti nelle province di Biella, Novara, Vercelli e VCO, anche se il risultato complessivo del territorio, superiore alla media regionale e nazionale, è incoraggiante» commenta Fabio Ravanelli, presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte. «Le difficoltà che interessano i nostri principali partner commerciali, in primis Germania e Francia, influiscono certamente sull’andamento delle vendite all’estero, sebbene lo scenario internazionale rimanga complesso e mutevole a livello generale, con il perdurare di difficoltà per alcuni comparti, come il tessile. Quest’anno l’Ente camerale ha destinato per micro imprese e PMI 150mila euro di contributi a fondo perduto con il Bando Internazionalizzazione, risorse innalzate a 250mila euro per far fronte all’elevato numero di domande presentate, dando così un sostegno concreto alla ricerca di nuovi mercati e alla competitività delle nostre imprese».
PROVINCIA DI BIELLA
Nei primi nove mesi del 2024 Il valore delle esportazioni biellesi registra una contrazione del -12,2% rispetto al corrispondente periodo del 2023.
La frenata dei prodotti tessili (-13,4%), principale settore delle vendite provinciali all’estero (di cui rappresenta quasi il 60% del totale), è generalizzata a tutti i diversi comparti, con la sola eccezione degli altri prodotti tessili che, alla luce di valori assoluti comunque di minore peso, registrano un dato positivo del +3,2%. I tessuti appaiono in sensibile calo (-21,3%) mentre i filati registrano un -10,2%. In forte discesa anche gli articoli di abbigliamento (-26,7%), la cui variazione deve tuttavia essere valutata su valori assoluti bassi rispetto gli altri comparti, così come la meccanica, in diminuzione del -15,5%.
Per quanto riguarda i mercati di sbocco l'Unione Europea, con il 46,4% delle vendite all’estero, ha perso ormai da oltre un anno il ruolo di destinazione principale dell’export biellese, registrando una contrazione del -17,2%.
Il netto calo delle vendite verso la Germania (-21,7%) porta il Paese al secondo posto della graduatoria dei principali mercati di destinazione, mentre la Francia diviene momentaneamente il primo mercato di riferimento, nonostante un sensibile calo delle vendite (-10,1%).
Le destinazioni extra-UE coprono il 53,6% dell’export provinciale, con un calo comunque marcato, pari al -7,5%: diminuiscono le esportazioni verso la Cina (-6,6%), terzo mercato di riferimento.
FOCUS NOVARA
Nel corso dei primi nove mesi del 2024 l’export provinciale risulta in aumento del +4,4% rispetto al corrispondente periodo 2023 in termini di valore, con forti differenze tra i diversi settori.
Considerando le variazioni dei comparti con maggiore peso in valori assoluti, i macchinari, che rappresentano il 25,2% del totale delle esportazioni, registrano una diminuzione del -3,9%. La chimica, secondo comparto per incidenza sull’export novarese, segna una lieve diminuzione del -0,9%. In lieve affanno anche l’alimentare
(-1%), mentre il tessile-abbigliamento esprime una decisa vitalità, con un aumento del +29,2%, grazie alla componente abbigliamento e accessori.
Per quanto riguarda i mercati di sbocco, l'Unione Europea ha coperto nel corso del periodo in esame ben il 66,7% delle vendite all’estero, registrando nel contempo un aumento del +7,9% rispetto al corrispondente periodo del 2023, mentre la quota dell’export extra-UE si attesta al 33,3%, con un andamento negativo (-1,9%).
Principale mercato di sbocco è la Francia, con un aumento del +3,5%, seguita dalla Germania, verso la quale l’incremento dell’export si attesta al +7,9%.
Notevole l’incremento del +23,6% verso la Spagna che diviene il terzo mercato di riferimento.
Il dato sulle esportazioni extra-UE risente della scarsa dinamicità dell’export verso molti Paesi e della contrazione con la Svizzera (-15,7%).
FOCUS VERBANO CUSIO OSSOLA
Nel corso dei primi nove mesi del 2024 l’export provinciale risulta in sostanziale tenuta (+1,8%) in termini di valore rispetto al corrispondente periodo 2023, con marcate differenze tra i diversi settori.
I dati e le percentuali devono essere valutati in riferimento a valori assoluti piuttosto bassi in alcuni settori. Guardando ai comparti di maggiore importanza, quello dei metalli di base e prodotti in metallo, che rappresenta il 22,4% dell’export provinciale, registra un calo del -16,4%. Anche l’industria della gomma-plastica vede un dato al ribasso pari al -6,9%. Bene, invece, la chimica, così come i macchinari (in crescita rispettivamente del +6,3% e +7,8%) e, in misura più evidente, l’alimentare (+19,5%).
Per quanto riguarda i mercati di sbocco, l'Unione Europea assorbe il 64,3% delle vendite all’estero, registrando una crescita rispetto al corrispondente periodo del 2023 (+7,1%). La quota dell’export extra-UE si attesta al 35,7%, registrando una decisa contrazione (-6,5%).
La Germania ha perso il ruolo di principale mercato di sbocco causa la forte contrazione delle esportazioni, pari al -16,2%, a favore della vicina Svizzera, che registra comunque un calo pari al -7,6%. Crescono del +8,8% le esportazioni verso la Francia, terzo mercato di riferimento.
FOCUS VERCELLI
Nel corso dei primi nove mesi del 2024 l’export provinciale risulta in aumento del +9,1% in termini di valore rispetto al corrispondente periodo 2023, con forti differenze tra i diversi settori.
Tra quelli di maggiore peso il tessile-abbigliamento segna un deciso incremento, pari al +26%, sostenendo la crescita complessiva registrata a livello provinciale, sebbene nel suo ambito il tessile, decisamente minoritario in valore assoluto, registri una tendenza diametralmente opposta (-25,1%). Segna, invece, una battuta di arresto il secondo comparto provinciale, quello dei macchinari (-3,3%), così come l’alimentare (-2,5%). In lieve ripresa la chimica che evidenzia un aumento del +1,4%.
Nel periodo in esame il mercato extra UE prevale (54,8%) rispetto a quello UE (45,2%), registrando nel contempo una dinamica di crescita sostenuta (+17,7%) mentre quella verso l’Unione appare decisamente più orientata alla stazionarietà (+0,3%).
Con un aumento del +3,1% del valore delle esportazioni la Germania riprende il ruolo di primo mercato di riferimento, seguita dalla Francia, verso la quale il calo dell’export è stato pari al -5,3%.
In sensibile aumento (+24,6%) appaiono gli Stati Uniti che si attestano come terzo Paese di riferimento, seguiti dalla Cina, che evidenzia un aumento del +16,6%. Sensibile la crescita dell’export verso il Regno Unito (+41,1%).