La CO₂ prodotta dalle attività umane, come l’industria, è una delle principali cause dell’effetto serra e del surriscaldamento globale. Si stima infatti che sia responsabile di circa il 55% delle emissioni inquinanti.
Abbattere le emissioni di carbonio è oggi fondamentale per mantenere le temperature compatibili con la vita sulla terra. Tuttavia, questo cambio di passo costituisce una grande sfida per tutte quelle industrie ad alta intensità carbonica, ovvero che prevedono una combustione alla base del loro processo produttivo o che si basano su processi che, per loro natura, generano CO2 come sottoprodotto.
È il caso di industrie come acciaierie, cementifici, raffinerie o vetrerie, che rientrano nelle cosiddette industrie hard-to-abate. Per questi settori, esiste una soluzione applicabile nel breve termine e capace di limitare le emissioni: la cattura e sequestro della CO₂ (CCS).
Questa innovazione consente di catturare la CO₂ presente nello stream emissivo, trasportarla e immagazzinarla in maniera permanente presso bacini esausti o formazioni geologiche. La CO₂ viene quindi effettivamente prodotta, ma viene catturata prima dell’emissione in atmosfera. Grazie alle proprie competenze lungo l’intera catena del valore della CCS, Air Liquide è in prima linea per sostenere la decarbonizzazione delle industrie ad alta intensità carbonica.
In questo contesto il Gruppo ha sviluppato Cryocap™, una tecnologia proprietaria che consente di separare la CO₂ per distillazione grazie alla criogenia. Il risultato è anidride carbonica allo stato liquido che, grazie al volume ridotto, può essere trasportata più facilmente sulle lunghe distanze fino ai siti di stoccaggio permanente.
I bacini di stoccaggio sono in grado di immagazzinare la CO₂ dentro il manto roccioso senza che possa fuoriuscire, grazie a particolari condizioni di pressione e temperatura. I pozzi petroliferi esausti in mare o sulla terraferma sono esempi calzanti di siti adatti per stoccare la CO₂. Un’ulteriore possibile destinazione della CO2 catturata è il riutilizzo: una volta purificata, questa può essere reimpiegata all’interno di alcuni processi industriali, in un’ottica di economia circolare.