Nelle riformulazioni della Legge di Bilancio appare un significativo ridimensionamento dell’articolo 112 che inizialmente prevedeva la presenza di un rappresentante nominato dal MEF (Ministero delle Finanze) all’interno degli organi di controllo di società per azioni, cooperative, fondazioni e associazioni che ricevano contributi statali oltre una soglia minima che, in sede di prima applicazione, era fissata in 100.000 euro annui.
Dalle anticipazioni fornite, l'introduzione dei "controllori di Stato" in azienda, fortemente criticata dal sistema confindustriale, risulta stralciata dalla versione finale della legge. Viene pertanto eliminato l'obbligo di inserire un rappresentante del ministero in sostituzione di un membro del collegio di sindaci o revisori, è invece previsto che gli organi di controllo già esistenti (sindaci) debbano accertare che l'utilizzo dei contributi sia avvenuto nel rispetto delle finalità per i quali i medesimi sono stati concessi.
E' inoltre previsto che tale verifica sia comunicata al Mef attraverso una relazione annuale. Cancellata anche la soglia predefinita di 100mila euro per tale rendicontazione annuale. Ora, solo i contributi pubblici di "entità significativa" richiederanno una relazione annuale, con il Mef che stabilirà tramite decreto cosa costituisce tale entità.
"Grazie all'azione di Confindustria, che noi abbiamo sostenuto e ribadito, possiamo apprezzare la modifica migliorativa di una misura che danneggiava le imprese e che, come ha commentato il presidente Orsini, per noi era un'ingiustizia" commenta il presidente dell'Unione Industriale Biellese, Paolo Barberis Canonico - finalmente ha prevalso il buonsenso su una misura che era evidentemente poco ragionevole".