Nel rapporto Pendolaria di Legambiente tra le linee in sofferenza c'è anche la Novara-Biella.
«Esistono situazioni di linee diventate emblematiche, che evidenziano le carenze del servizio ferroviario per i pendolari - viene illustrato nel report -. Sono le stesse linee da dove si dovrebbe ripartire per rilanciare l’offerta di trasporto pubblico su ferro, con benefici innanzitutto per il minor inquinamento, ma anche per migliorare la qualità della vita delle persone e per i notevoli benefici economici».
Viene evidenziato come il sistema ferroviario metropolitano di Torino abbia visto un peggioramento negli ultimi mesi dei livelli di efficienza e puntualità. Ma poi si entra nello specifico: «Anche il resto del servizio regionale non gode di buona salute: ritardi, cancellazioni totali e parziali, carenza d’informazioni compromettono tutti i giorni la vita degli utenti». E qui viene citata anche la Novara-Biella «con indici di efficienza bassi».
Altra questione evidenziata nel rapporto di Pendolaria c'è un altro punto su cui i pendolari hanno chiesto di intervenire a più riprese: il servizio del fine settimana. «La riduzione del servizio mai ripristinato ai livelli pre-COVID ha lasciato intere zone molto popolose senza o con scarsi collegamenti nei giorni prefestivi e festivi (Casale Monferrato, Ovada, Nizza Monferrato) oppure fortemente ridotto come a Biella o Limone Piemonte, impedendo o limitando di fatto la possibilità a pendolari e turisti di spostarsi».
«Quanto contenuto nel rapporto di Pendolaria - interviene Paolo Forno, presidente dell'associazione pendolari biellesi- certifica l'importanza dei temi su cui ci stiamo battendo da tempo. Il nostro approccio rimane quello di collaborazione. Bisogna trovare un compromesso per dare una concreta risposta al problema che viene certificato da Legambiente. Apprezziamo la collaborazione costante di agenzia della mobilità, Trenitali, Rfi e l'impegno che l'assessore Gabusi ha posto sul tema».