Sono 6.520 i contratti programmati dalle imprese delle province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli per il mese di gennaio 2025, pari al 19% delle entrate complessive previste a livello regionale.
Tratti comuni alle quattro realtà del territorio sono l’alta percentuale, superiore al 69% delle entrate previste, di contratti a termine; la domanda di occupazione espressa da un numero relativamente basso di imprese sul totale (18% di Novara e Vercelli, 17% Biella e 14% Verbania); una difficoltà di reperimento che supera il 49% delle entrate previste in tutte le province e una richiesta di esperienza professionale specifica, o quantomeno nello stesso settore, che caratterizza in misura prevalente la domanda di lavoro (percentuale che, nel dettaglio, si attesta al 58% per Verbania, al 60% per Biella, al 61% per Vercelli e al 64% per Novara).
Ferme restando le diverse vocazioni economiche dei territori, in linea generale, sono i settori del commercio e dei servizi di alloggio e ristorazione a esprimere una parte consistente della domanda di lavoro nelle province dell’Alto Piemonte. Queste alcune delle indicazioni che emergono dal Bollettino mensile del Sistema Informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ANPAL, ed elaborate dal Servizio Informazione Economica della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte.
PROVINCIA DI BIELLA
Le entrate programmate a gennaio 2025 sono 1.120 (erano 1.380 nel 2024); nel 31% saranno stabili, con contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, per il 69% saranno a termine. Si concentreranno per il 51% nel settore dei servizi e per il 58% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 24% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, quota inferiore alla media nazionale (25%). In 52 casi su 100 le imprese prevedono difficoltà di reperimento dei profili desiderati. Il 17% delle entrate sarà destinato a personale laureato, mentre una quota del 32% delle entrate complessive riguarderà giovani con meno di 30 anni. Il settore a esprimere il più alto fabbisogno è quello delle industrie tessili (260 entrate previste), seguito dai servizi alle persone (130 unità), dal commercio (120), dai servizi di alloggio e ristorazione e dalle costruzioni (100 in entrambi i settori).