ECONOMIA - 13 gennaio 2025, 15:39

Produzione e ordini primo trimestre 2025, Barberis Canonico UIB: "Biellese verso l'inversione del trend"

L’indagine congiunturale realizzata da Unione Industriale Biellese rispetto alle previsioni degli imprenditori sul primo trimestre 2025 rileva un lieve miglioramento delle aspettative sulla produzione e agli ordini, delineando una sostanziale stabilità rispetto al periodo precedente.

Produzione e ordini primo trimestre 2025, Barberis Canonico UIB: "Biellese verso l'inversione del trend"

L’indagine congiunturale realizzata da Unione Industriale Biellese rispetto alle previsioni degli imprenditori sul primo trimestre 2025 rileva un lieve miglioramento delle aspettative sulla produzione e agli ordini, delineando una sostanziale stabilità rispetto al periodo precedente.

Ecco il saldo fra pessimisti e ottimisti dei principali indicatori sulle previsioni degli imprenditori biellesi dell'industria manifatturiera e del terziario per il primo trimestre 2025:

  • occupazione:  - 1,3% (era 0% lo scorso trimestre),
  • produzione totale: - 9,9%  (era - 17,7% lo scorso trimestre)
  • ordini: - 10,6% (era a - 17,7%, lo scorso trimestre)
  • redditività: - 14,6%  (era a -13,9% scorso trimestre).

A commentare l’indagine è Paolo Barberis Canonico, presidente Uib: "Nonostante il perdurare della congiuntura negativa, si scorgono i primi segnali di un arresto della tendenza con un lieve miglioramento delle previsioni degli imprenditori rispetto alla produzione industriale e agli ordini. Il sentiment biellese resta più pessimista rispetto alla media regionale ma sta iniziando l'inversione del trend e, ad una lettura più attenta dei dati, emerge che la maggior parte delle risposte degli imprenditori è all'insegna della stabilità. E' dunque fondamentale supportare le imprese nell'accesso al credito e negli investimenti, a partire da Industria 5.0. L'auspicio è che nei prossimi mesi possano consolidarsi i segnali di una risalita e di una ripresa più significativa verso la fine dell'anno".

Dall’indagine congiunturale realizzata a dicembre dal Centro Studi dell’Unione Industriali Torino tra un campione di quasi 1.300 aziende manifatturiere e dei servizi del sistema confindustriale piemontese, emergono dati che riflettono la complessità dello scenario economico nazionale ed europeo, con un clima di fiducia che si conferma in fase di contrazione e in linea con l’andamento dei trimestri precedenti. Condizionate dal generale quadro di incertezza, le imprese della regione affrontano il l primo trimestre 2025 con estrema cautela, pur manifestando segnali di reazione e la volontà di guardare oltre le difficoltà. Lo dimostra la tenuta degli investimenti, che rientrano nei programmi di quasi i tre quarti degli intervistati, fra cui il 23,6% preannuncia l’acquisto di nuove attrezzature. Analogamente, l’indice di utilizzo di impianti e risorse si attesta al 77% del pieno regime, in linea con lo scorso trimestre.

Gli indicatori evidenziano un avvio d’anno in cui prevale la prospettiva di riduzioni nella produzione (saldo ottimisti/pessimisti al -4,6%), negli ordini (-6%) e nella redditività (-8,2%), così come appaiono ridimensionate le attese sulle esportazioni (-9%). Restano positive le aspettative sui livelli occupazionali, seppur ridimensionate rispetto al precedente trimestre, con il 12,8% del campione che ne pronostica un aumento e il 10,4% che prevede un calo dell’impiego, per un indice di fiducia del +2,4%.  Parallelamente, cresce il ricorso alla CIG, attivata dal 13,7% dei partecipanti all’indagine, e soprattutto in ambito manifatturiero, dove il 18,6% delle aziende intende farne uso. Su scala territoriale si osservano andamenti differenziati. Le attese sulla produzione si presentano negative in particolare nelle province di Vercelli, Biella, Alessandria e Novara, con saldi rispettivamente pari al -28,9%, -9,9%, -8,4% e -6,6%. Lieve prevalenza dei pessimisti anche a Cuneo e Verbania (entrambe al -2,3%), mentre il segno più nelle attese si registra a Torino, dove emerge una situazione di sostanziale equilibrio (+0,3%), ad Asti (+10,3%) e nel Canavese (+2,5%).

c.s.uib, s.zo.