Benessere e Salute - 15 gennaio 2025, 15:00

Fondazione CR Biella in visita al laboratorio di oncologia molecolare: “Un’eccellenza del territorio”

Fondazione CR Biella in visita al laboratorio di oncologia molecolare: “Un’eccellenza del territorio”

È un’apparecchiatura grande poco più di una stampante. Basta un tavolo per trovarle spazio al laboratorio di oncologia molecolare del Fondo Edo Tempia. Ma il lavoro che svolge è enorme: più di 1800 test all’anno, ognuno dei quali prezioso per indirizzare le terapie a beneficio di una persona malata di tumore, in Piemonte, Valle d’Aosta o Liguria. E per migliorare la sua aspettativa di vita. «Perché dobbiamo ricordarci» ha detto Maria Scatolini, che dirige il laboratorio dalla sua nascita «che dietro ogni provetta c’è un paziente».

La ricercatrice, laureata in biotecnologie mediche, dottore di ricerca in oncologia umana e specialista in patologia clinica, ha accolto martedì 14 il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella Michele Colombo, insieme al consiglio di amministrazione, ai componenti dell’organo di indirizzo e al segretario generale. Insieme, hanno visto da vicino il frutto prezioso di uno dei contributi della Fondazione stessa: quell’apparecchiatura, in grado di analizzare in contemporanea centinaia di geni, è stata acquistata anche grazie a uno stanziamento di 150mila euro partita dagli uffici di via Garibaldi.

«Il nostro ruolo» ha detto Colombo «come ha ben sintetizzato l’assessore Riboldi in occasione del decennale dell’ospedale, è stare a fianco della sanità pubblica aiutandola a sviluppare tutto il suo potenziale grazie al valore aggiunto che le fondazioni possono dare. Un investimento per noi da sempre strategico e che disegna una visione territoriale unitaria grazie alla collaborazione tra Asl, fondazioni e associazioni messa in campo su molti progetti di grandissima rilevanza e che ci portano nel futuro della sanità come il robot chirurgico, la sala ibrida, la clinicizzazione».

La collaborazione tra sanità pubblica e fondazioni private è stata sottolineata anche da Paolo Garavana, direttore amministrativo dell’Asl di Biella: «Offriamo una filiera completa che parte dalla prevenzione, passa dalla diagnosi e, grazie al laboratorio di oncologia molecolare, giunge a un approccio terapeutico mirato con un’ampia disponibilità di tecniche chirurgiche d’avanguardia, compresa quella robotica. È un modello che sta dando risultati: dai dati della mobilità dei cittadini, si può vedere, infatti, come sempre meno biellesi cerchino fuori provincia cure di eccellenza e più pazienti di altre province scelgano Biella». In questo mosaico, il tassello del laboratorio del Fondo Edo Tempia arriva al momento in cui gli specialisti oncologi devono scegliere come affrontare il tumore di un paziente.

«Abbiamo una convenzione con buona parte delle aziende sanitarie del Piemonte, a cui aggiungiamo Valle d’Aosta e Liguria» ha spiegato Maria Scatolini ai rappresentanti della Fondazione Crb. «Lo strumento acquistato grazie al contributo ci permette di svolgere test preziosi sul carcinoma ovarico, una patologia di cui spesso ci si accorge quando è già in fase avanzata. Ora esiste una nuova classe di farmaci in grado di stabilizzare la malattia, rendendola cronica. In parole semplici, di trattarla come un diabete. Ma per stabilire se la paziente è idonea al trattamento, occorre il test per valutare le mutazioni genetiche presenti nelle cellule tumorali. Il 50 per cento delle donne sottoposte all’esame sono idonee. E i primi risultati ci dicono che più del 50 per cento di chi ha iniziato il trattamento è ancora in vita pur in presenza di un tumore metastatico».

Questo spiega la ragione per cui i test molecolari sono preziosi, ancorché costosi: «L’apparecchiatura nuova» precisa Scatolini «è valsa un investimento di 350mila euro, i reagenti con cui la si prepara prima di ogni sessione costano 15mila euro. Per questo ringrazio il Fondo Edo Tempia per la fiducia che ripone nel lavoro di tutto lo staff consentendoci di continuare a svolgerlo: si tratta di una responsabilità importante».

La qualità del lavoro è riconosciuta non solo dalle certificazioni internazionali ottenute, ma soprattutto dai risultati: «Nel 2024 abbiamo svolto più di 1800 test al servizio di circa 1700 pazienti, con tempi di risposta di 10 giorni lavorativi per consegnare ai medici il referto. Salgono a tre settimane solo in presenza di casi più complessi. Sappiamo che in Liguria, per esempio, per alcuni test occorrono quattro mesi». Adriana Paduos, direttore sanitario del Fondo Edo Tempia, ha rimarcato l’unicità di una struttura «che è ospitata da un ospedale pubblico ma è al 100 per cento di una fondazione non profit».

Una collaborazione, come ha puntualizzato Scatolini, «che ci consente di avere un rapporto continuo e diretto con i clinici, prezioso per noi anche per la parte di ricerca. In questi mesi, per esempio, stiamo svolgendo uno studio sul tumore del surrene finanziato da Airc, con la più grande casistica al mondo, resa possibile dalla collaborazione con gli ospedali e con i medici». Ed è così che Biella è un po’ più al centro del mondo, se si parla di medicina: «Succede ai convegni internazionali» ha sorriso la direttrice del laboratorio «di vedere facce stupite quando, tra i centri di riferimento, si parla di Biella, anzi di Ponderano, e non di Roma o Milano».

c. s. Fondo Edo Tempia g. c.