Il nuovo anno ci ha regalato una novità in ambito sanitario: la dematerializzazione obbligatoria di tutte le ricette mediche comprese le cosiddette ricette bianche per farmaci in classe C, cioè con spesa a carico del paziente. In pratica da quest’anno tutte le prescrizioni dovranno essere compilate in versione digitalizzata e redatte dal Medico, attraverso una particolare e dispendiosa, in termini di tempo, procedura di autenticazione in un apposito portale informatico. Non vado oltre nel dettaglio dei vari adempimenti riguardanti prescrizione di medicinali in classe A e C per non tediare le persone con tecnicismi comprensibili (forse) solo agli addetti ai lavori. Mi voglio fermare a delle considerazioni sull’opportunità di un simile provvedimento soprattutto in questo momento già abbastanza confuso di entrata in vigore (ricorsi al TAR permettendo) del Decreto sui nuovi Livelli essenziali di assistenza((LEA) attesi da oltre 20 anni e che già stanno provocando problemi di prescrizione per via dei codici nosologici. Il provvedimento sembra dettato dalla necessità di poter monitorare l’appropriatezza prescrittiva e di implementare i dati nel fascicolo sanitario del cittadino, ( è questa la priorità del SSN?) ma non servirà certamente “a facilitare e migliorare l’accessibilità ai servizi sanitari” in un momento già reso difficoltoso dalla mancanza di Medici e dalle lunghe liste di attesa. In questo Paese siamo ormai abituati, anche perché costretti da assurde norme burocratiche, ad attuare le “transizioni” senza considerarne le ricadute sul contesto sociale; nel caso in oggetto non si è tenuto conto della scarsa alfabetizzazione digitale della nostra popolazione, soprattutto quella anziana e dei problemi legati alla connettività informatica (linee elettroniche poco efficienti se non mancanti in alcune zone) che frequentemente mette in difficoltà il Medico. Le prescrizioni potranno essere inviate ai pazienti per email e tramite Whatsapp ? Mi chiedo in certe fasce di popolazione quanto siano diffusi gli Smartphone? Alla luce di tutto questo il Medico, sempre più schiacciato dalla burocrazia informatica, avrà ancora il tempo di visitare il paziente?
Per fortuna che in questo Paese per tutte le transizioni esiste sempre un periodo transitorio e, per ora in attesa di ulteriori interventi da parte dei Ministeri competenti, pare sia ancora possibile ottenere farmaci con la ricetta cartacea.
In attesa degli sviluppi, precisazioni od auspicabili ripensamenti sull’art.1 comma 317 della legge di Bilancio 2025 rimango fermamente convinto che nessuna normativa potrà anche in futuro impedire al Medico di redigere ancora una ricetta sul suo ricettario personale, scritta a mano con le sigle abbreviate di “Recipe” e “Signa” e nessun Farmacista potrà rifiutare di dispensare al paziente i medicinali prescritti. Anzi viste le varie criticità emergenti che comporta la dematerializzazione il ricorso alla prescrizione cartacea, soprattutto per i farmaci in classe C come sonniferi ed ansiolitici e non solo, potrà evitare disagi a Cittadini e problemi ai Farmacisti.
Come Federazione ci riserviamo di intervenire qualora non venga fatta chiarezza sugli aspetti professionali, medico/legali e deontologici relativi a quest’ultimo punto.