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CRONACA | 15 gennaio 2025, 17:30

“Suo figlio ha investito una bambina, pagate o andrà in carcere”: un'altra truffa a Biella ma c'è un arresto

La Squadra Mobile della Questura ha anche recuperato l’intero bottino.

biella arresto

“Suo figlio ha investito una bambina, pagate o andrà in carcere”: un'altra truffa a Biella ma c'è un arresto

L’intuito investigativo degli operatori della Squadra Mobile ha consentito di trarre in arresto l’autore materiale di una truffa perpetrata poco prima ai danni di un’anziana donna, la cosiddetta “truffa del Carabiniere/ Poliziotto”, un raggiro che sfrutta lo stato di ansia e confusione generato dalla finta emergenza.

Nella scorsa mattinata presso le centrali operative delle Forze dell’Ordine, sono giunte diverse chiamate da parte di cittadini, per lo più persone anziane, che hanno segnalato tentativi di truffa perpetrati in loro danno. In particolare hanno spiegato che l'interlocutore si spacciava per un Maresciallo dei Carabinieri, riferendo loro che un congiunto (figlio/nipote) aveva causato un grave incidente stradale con feriti e per tale motivo sarebbe stato arrestato, qualora non avessero provveduto all'immediato pagamento di una "cauzione", in denaro e/o gioielli. Sono stati predisposti appositi servizi di Osservazione, controllo e prevenzione nelle zone da cui sono giunte le segnalazioni nonché, basandosi su pregresse esperienze investigative, sulle vie di fuga maggiormente utilizzate dagli autori di truffe realizzate con tale modus operandi.

Alle 14 personale della Squadra Mobile hanno notato un giovane che, a passo spedito, si è diretto verso la stazione ferroviaria, nonostante a quell'ora non vi fossero treni in partenza. Ritenendo il suo comportamento sospetto, gli agenti hanno proceduto alla sua identificazione. L'uomo, un trentenne proveniente da Napoli, non era in grado di fornire una plausibile giustificazione circa la sua presenza a Biella. Da accurato controllo sulla sua persona venivano rinvenuti contanti e monili in oro, occultati anche all’interno della biancheria intima. Grazie alle ricognizioni effettuate su tutto il territorio provinciale, la Squadra Mobile è riuscita ad accertare che i beni rinvenuti nella tasca dei pantaloni dell’uomo erano provento di una truffa commessa poco prima in un piccolo paese delle zone moreniche.

La vittima, una donna ultraottantenne, in sede di denuncia ha riferito che poco dopo l'ora di pranzo un uomo, spacciatosi per poliziotto, si presentava presso la sua abitazione, riferendole che il di lei figlio aveva investito una bambina sulle strisce pedonali e che sarebbe stato arrestato se non fosse stata subito pagata una somma di almeno 1000 euro. L'anziana non disponeva dell'intera somma e il malvivente le diceva che avrebbe potuto consegnare anche dei gioielli, assieme ai contanti, per evitare l'arresto del figlio. La vittima, in stato di fragilità emotiva e pressata dall’insistenza dell’uomo, ha consegnato al malvivente una somma in contanti e alcuni monili in oro, successivamente riconosciuti come quelli rinvenuti indosso all’uomo fermato dalla Polizia.

Al momento della restituzione l’anziana donna, incredula di poter essere così velocemente rientrata in possesso del suo denaro e dei gioielli cui era affettivamente legata, ha ringraziato di cuore i Poliziotti. Il trentenne campano veniva pertanto tratto in arresto per il reato di truffa aggravata; sono in corso accertamenti in merito alle restanti banconote, sottoposte a sequestro perché ritenute provento di altre truffe. In data odierna l’Autorità Giudiziaria convalidava l’arresto disponendo per l’uomo la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Napoli. La locale Divisione Polizia Anticrimine, emetteva, altresì, nei suoi confronti “Foglio di Via Obbligatorio con Divieto di Ritorno” nei comuni di Biella e Zubiena.

La Polizia di Stato, da tempo impegnata in una attività di informazione e di prevenzione, ribadisce tre regole basilari:

1. non aprire MAI la porta di casa a sconosciuti;

2. se si riceve una telefonata con richiesta di denaro interrompere SEMPRE la comunicazione:

3. chiamare immediatamente il numero unico emergenze 112 o contattare un parente.

c. s. Questura Biella g. c.

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