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COSTUME E SOCIETÀ | 16 gennaio 2025, 06:50

Campiglia Cervo, a Piaro la festa di Sant’Antonio: un ponte fra storia e comunità FOTO e VIDEO

Campiglia Cervo, a Piaro la festa di Sant’Antonio: un ponte fra storia e comunità.

Campiglia Cervo, a Piaro la festa di Sant’Antonio: un ponte fra storia e comunità.

A circa 780 metri di altitudine, Piaro è una piccola frazione di Campiglia Cervo che incarna il fascino intatto delle località montane piemontesi. Situata in Valle Cervo, la località offre una visione panoramica che abbraccia i rilievi biellesi. Raggiungibile attraverso la strada provinciale, la via porta a Bielmonte e numerosi itinerari escursionistici che si diramano sulle montagne circostanti.

Campiglia Cervo Celebra la tradizione e a Piaro, domenica 12 gennaio, è andata in scena la festa di Sant’Antonio. Una ricorrenza radicata nel cuore della comunità, in cui i cittadini rievocano le usanze di quando la neve era immancabile.

In passato, il paese di risvegliava alle prime luci dell’alba e fin dal mattino presto, come raccontano le memorie storiche presenti ancora oggi alle celebrazioni, si accendeva il fuoco e si spalava la neve per fare spazio agli ospiti: “Accorrevano in molti dai paesi circostanti e spesso, in chiesa, non c’era posto per tutti. Un tempo le famiglie riempivano il borgo e il clima festoso avvolgeva la comunità”.

Nonostante oggi sia meno partecipata, Piaro è forte dell’intraprendenza dei nuovi abitanti, che sostenuti da una forte memoria storica, sono impegnati a diffondere la tradizione e sostenere il paese in tutti i suoi aspetti. Nonostante i cambiamenti demografici che hanno portato a un progressivo spopolamento dei paesi di montagna, la festa continua ad essere un appuntamento sentito. Ogni anno il parroco, Paolo Santa Caterina, celebra la messa pomeridiana all’interno della chiesa di Sant’Antonio Abate, per un momento di raccoglimento e preghiera. Al termine della funzione i partecipanti si riuniscono all’esterno dell’oratorio, per un momento conviviale, fra miacce e vin brulé.

Un ponte fra passato e presente che unisce i “pochi ma buoni”, come dichiarato dagli organizzatori, in un clima di armonia e serenità. È il risultato di un impegno collettivo, che vede gli abitanti uniti nel mantenere viva una tradizione che rappresenta il cuore di un’identità collettiva.

G. Ch.

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