Terzo appuntamento per la rubrica “Riascoltati per voi” di questo 2025. Ci sono dischi che ci riportano ad un tempo ben preciso della nostra vita, essi infatti sono capaci di evocare emozioni attraverso una melodia o una strofa ben precisa. "The Bends" dei Radiohead è uno di questi. Considero questo album un capolavoro del rock alternativo, esso infatti ha rappresentato un punto di svolta per la band inglese e per la scena musicale degli anni ’90. Salite a bordo, quest’oggi faremo un viaggio nel grunge britannico.
Dopo il successo memorabile del singolo ‘Creep’, che rischiava ahimè di definirli come una band da un’unica hit, i Radiohead hanno preso una nuova direzione e si sono reinventati con “The Bends”. Pubblicato nel marzo di trent’anni fa, l'album è un mix a dir poco magistrale di grunge e britpop, impreziosito da sonorità sperimentali. La produzione curata da John Leckie con il contributo di Nigel Godrich, ha permesso di forgiare un suono che continua a risuonare con intensità ancora oggi.
“The Bends” non è solo un album, ma un viaggio emozionale. Le sonorità, così raffinate ma intensamente potenti, continuano a colpirmi ogni volta che ascolto le tracce incise nel solco del vinile, esse sono in grado di lascare un segno indelebile. Ogni brano presente sul disco merita un ascolto attento, ma alcune canzoni sono delle vere e proprie pietre miliari. “High and Dry” è una ballata malinconica da pelle d’oca, mentre “Fake Plastic Trees” si distingue per la sua struggente poesia. Passando per “Just", che grazie al suo riff accattivante e l’energia travolgente, costituisce uno dei passaggi più innovativi e significativi dell’intero album, mentre “Street Spirit (Fade Out)” chiude il disco con una bellezza malinconica disarmante.
“The Bends” è, senza mezzi termini, un disco che ha segnato la storia del suo genere. Con oltre tre milioni di copie vendute in tutto il mondo, ha conquistato la certificazione di disco di platino in numerosi paesi. La rivista americana, “Rolling Stone” lo ha inserito tra i 500 migliori album di tutti i tempi, scusate se è poco!
Con questo disco, i Radiohead hanno dimostrato di essere ben più di una semplice promessa o meteora: hanno creato una vera opera d’arte che riesce a toccare le corde più profonde. Se ancora non l’avete fatto, mettetevi comodi, indossate le cuffie e lasciatevi trasportare: sarà un viaggio senza ritorno, emozioni intense e memorabili vi accompagneranno in ogni nota, saranno istanti di pura bellezza e riflessione!
I miei brani preferiti sono: l’album è così straordinario che scegliere è difficile, ma devo. Quindi vi dico che “The Bends”; “High and Dry”; “Fake Plastic Trees”; “(Nice Dream) “; “Black Star” e “Just” sono tra le mie preferite in assoluto.
Voto: 9,5
Tracce:
1) Planet Telex – 4:19
2) The Bends – 4:04
3) High and Dry – 4:20
4) Fake Plastic Trees – 4:51
5) Bones – 3:08
6) (Nice Dream) – 3:54
7) Just – 3:54
8) My Iron Lung – 4:37
9) Bullet Proof..I Wish I Was – 3:29
10) Black Star – 4:07
11) Sulk – 3:43
12) Street Spirit (Fade Out) – 4:12
Durata: 49 minuti.
Formazione:
Thom Yorke (voce, chitarra, pianoforte); Jonny Greenwood (chitarra, organo, flauto dolce sintetizzatore, pianoforte); Ed O'Brien (chitarra); Colin Greenwood (basso) e Philip Selway (batteria).
Mi piacerebbe davvero conoscere le vostre impressioni! Condividete con me i vostri pensieri non solo su "The Bends”, ma anche sui Radiohead e sull'impatto che la loro musica ha avuto sulle vostre vite. Ogni opinione è un pezzo in più di questa grande storia musicale che ci unisce.
Alla prossima tappa del nostro viaggio musicale!